Fallimento cioccolato VdA: la Procura chiede l’archiviazione
All'indomani del fallimento dell'azienda , il pm Luca Ceccanti aveva aperto un fascicolo per bancarotta
Nessun profilo penalmente rilevante nel fallimento della Cioccolato VdA. È quanto emerge dalle indagini condotte dalle Fiamme gialle e coordinate dalla Procura di Aosta. Nei giorni scorsi, il pm Luca Ceccanti – titolare del fascicolo aperto per bancarotta – ha chiesto al gip l’archiviazione.
Il fallimento
A fine gennaio, il Tribunale di Aosta aveva dichiarato il fallimento dell’azienda del gruppo turco Captain Gida, nata nel 2016 dopo aver rilevato la ex Feletti di Pont-Saint-Martin. Il curatore nominato, il commercialista torinese Filippo Canale, è alla ricerca di acquirenti interessati all’azienda o quantomeno ai capannoni e ai macchinari. In base ai rilievi eseguiti da Canale, a gennaio, si poteva stimare un passivo di almeno 5 milioni di euro. A chiedere il fallimento dell’azienda era stato un fornitore.
La proprietà turca aveva ottenuto un mutuo regionale da 4 milioni di euro tramite Finaosta. Tuttavia, secondo quanto emerso dalle indagini, l’intera somma sarebbe stata spesa per l’acquisto del capannone che apparteneva alla Feletti. Nessuna “fuga con il malloppo” quindi.
La proprietà turca avrebbe anche poi investito circa 1 milione e mezzo nella nuova azienda; investimento che però si è rivelato infruttuoso.
Le indagini
Come detto, dall’attività degli inquirenti non è emerso nessun profilo penalmente rilevante. Piuttosto, si sarebbero delineati i contorni di un’operazione improvvida.
Nel fascicolo di cui era titolare Ceccanti apparivano tre indagati, cioè i vertici della società turca.
(f.d.)