Amianto: il Tar VdA toglie i lavori di bonifica alla Cogeis e li affida a Daf
Il Tar della Valle d'Aosta ha riconosciuto la mancanza del requisito della iscrizione all'albo dei gestori ambientali per come richiesto dal disciplinare; i lavori di bonifica ammontano a 11 milioni e mezzo
Il Tar della Valle d’Aosta ha ribaltato l’esito della gara d’appalto da 11 milioni e 533 mila euro (Iva esclusa) – bandita il 4 maggio 2018 – per gli interventi di bonifica e messa in sicurezza permanente delle ex cave e delle discariche di amianto di Emarèse. Aggiudica i lavori alla ricorrente Daf Costruzioni Stradali srl, di Milano. Per i giudici il consorzio Cogeis, aggiudicatario, non aveva i requisiti per partecipare alla gara. Secondo l’impresa ricorrente era priva del requisito della iscrizione all’albo dei gestori ambientali per come richiesto dal disciplinare. Cogeis spa di Quincinetto si era aggiudicata i lavori in un consorzio con Marazzato Soluzioni Ambientali srl di Pollein; Costruzioni Stradali Bgf srl di Issogne; Ivies spa di Pontey; Edilvi Costruzioni srl di Pollein e Chelab srl.
Le motivazioni
«La gara – scrive il Tar – va aggiudicata alla ricorrente», dopo le necessarie verifiche, alla Daf Costruzioni Stradali srl, di Milano; quest è in Ati i con Isovit srl; Daudin srl; Bertini srl e Silea srl.
«Se si procede a ricalcolo dei punteggi dell’offerta tecnica ed economica senza considerare l’offerta del consorzio Cogeis risulta che la ricorrente sarebbe risultata aggiudicataria». In dettaglio, il problema all’origine dell’esclusione di Cogeis riguarda un requisito specifico.
Si erano costituiti in giudizio sia Cogeis spa sia il Comune di Emarèse, che aveva approvato l’esito della gara il 22 gennaio scorso.
La storia della miniera
La cava di amianto crisotilo fu scoperta nel 1872 e coltivata, sia a cielo aperto che in galleria, fino al 1970. Lo sfruttamento del giacimento ha generato numerose discariche di sterili, costituite dalla roccia di serpentina sulla cui superficie sono ancora presenti numerosi fasci di fibre, che non era conveniente recuperare industrialmente. Le fibre, esposte agli agenti atmosferici, possono staccarsi dalla roccia e diffondersi nell’aria. Per questo motivo il sito di Emarèse è stato inserito tra i Siti di Interesse Nazionale per i quali lo Stato Italiano ha stanziato appositi finanziamenti per la loro messa in sicurezza e bonifica. Di conseguenza, la Regione Autonoma Valle d’Aosta ha ricevuto un primo finanziamento di circa 4 milioni e 200 mila euro.
È stato realizzato un bacino di confinamento nella zona ad imbuto, è stata messa in sicurezza permanente la parte in scarpata di una discarica adiacente alla strada ed è stata completamente rimossa un’altra discarica, che si trovava in prossimità della frazione di Chassan, ricollocando il materiale contaminato da amianto nel bacino. Il progetto di recupero ambientale di questa area prevedeva la realizzazione di una zona lacustre, adiacente alla strada asfaltata ed alla vasca antincendio esistente. Nel mese di febbraio 2015 è stato concesso un ulteriore finanziamento di circa 13 milioni e 600 mila euro, per ultimare la bonifica del sito, ed in particolare per mettere in sicurezza le discariche di sterili che si trovano nella zona sottostante la parete rocciosa che sovrasta la cava di Settarme – Chassan.