Politiche del lavoro: pronti 2 milioni per nuove assunzioni
Partito l'iter per le il Nuovo Piano Politiche Lavoro 2020-2022. Bertschy: «Avvio del piano già approvato dalla Giunta per dare serietà»
Un nuovo piano delle politiche del lavoro, realizzato con tempistiche serrate e da presentare in Consiglio regionale entro settembre. Il tutto puntando a coinvolgere i tanti portatori di interesse, a valorizzare la formazione e recuperare il terreno perso in questi anni. E l’inizio, fatto di 2 milioni di euro per incentivare le nuove assunzioni è solo un piccolo assaggio.
Si è parlato di tutto questo, mercoledì mattina alla Cittadella dei Giovani, dove l’assessore regionale Luigi Bertschy ha aperto ufficialmente l’iter per l’approvazione del Nuovo Piano Politiche del lavoro 2020-2022. In sala, anche il capo dell´osservatorio economico e sociale, Dario Ceccarelli, e il professor Pietro Antonio Varesi, giuslavorista e ordinario di Diritto del Lavoro alla Cattolica, che hanno analizzato i dati del contesto, prima di lasciare la parola agli stakeholders valdostani.
Nuovo Piano Politiche del Lavoro 2020-2022
«Le politiche del lavoro devono tornare al centro dell’attenzione politica» ha esordito l’assessore Bertschy, parlando di un iter che, dopo l’approvazione in Giunta del nuovo piano, prevede l’individuazione dei tavoli tematici da affrontare per la realizzazione del documento, un seminario tecnico (maggio 2019), un seminario per l’esame dei documenti prodotti dai tavoli tematici (giugno 2019), la realizzazione di un documento di sintesi e, a settembre 2019, l’avvio dell’iter amministrativo e legislativo.
Torna il Consiglio per le Politiche del lavoro
L’iter per il nuovo piano sarà lungo, ma intanto qualcosa già si muove. «Il Consiglio per le Politiche del lavoro non si riunisce dal 24 novembre, ma con un emendamento alla variazione di bilancio abbiamo ridefinito la sua funzione e la sua composizione» spiega ancora l’assessore, anticipando un ulteriore provvedimento.
2 milioni per nuove assunzioni
«In questi primi quattro mesi – evidenzia – abbiamo lavorato in emergenza, per far fronte a bandi impellenti e rispondere alle domande dei diversi enti. Tra questi, però, possiamo annunciare che a breve daremo il via libera per un bando, che prevede incentivi alle assunzioni per un valore di 2 milioni di euro».
L’iter
Fin qui le premesse, da inserire in un contesto fatto di «dieci anni di crisi epocale, con riflessi importanti sul bilancio della Regione – continua Bertschy -. Non si tornerà a quei livelli, per cui bisogna guardare a qualcosa di nuovo. Il lavoro è patrimonio di una comunità e da qui vogliamo partire, insieme a chi ne ha voglia, per realizzare un piano con una strategia e un programma».
Lo scopo del Piano Politiche del lavoro 2020-2022 sarà quello di affrontare le criticità immediate, ma soprattutto guardare come risolverle a medio termine, costruendo a lungo termine gli investimenti da fare per permettere alle persone di acquisire le competenze di cui il mercato del lavoro ha bisogno» spiega ancora Bertschy, perché c’è bisogno di investire, ma «la spesa non può limitarsi ai fondi sociali europei».
«Imprese devono osare»
Sempre secondo l’assessore, il Palazzo si deve mettere «al piano di tutti coloro che hanno necessità», ma al tempo stesso sprona tutti gli attori coinvolti «a costruire risposte», capendo «le difficoltà della Regione».
Il piano dovrà essere triennale, «ma verificare annualmente» e dovrà basarsi su «dati statistici e aspetti concreti». Luigi Bertschy, insomma, chiede «collaborazione» e sprona tutti i soggetti in gioco a «osare», e le imprese ad avere «iniziativa diretta».
Con la Giunta che ha già fissato il percorso di lavoro per «dare serietà», l’assessorato vuole però «allargare la discussione», ma senza «perdere di vista l’obiettivo di un nuova legge (visto che l’ultima risale al 2003 ndr.)».
Insomma, entro fine anno «dobbiamo pervenire a una base normativa e a una visione strategica – chiosa Bertschy -. Tutti devono uscire dai propri ruoli per raccogliere anche i bisogni degli altri».
«Giovani non futuri richiedenti del reddito di cittadinanza»
Un’ultima panoramica è dedicata al reddito di cittadinanza, che al momento vede in Valle d’Aosta 1031 domande, con una predominanza della fascia d’età tra 40 e 67 anni.
«Il percorso deve permetterci di affrontare anche questa sfida – conclude l’assessore alle Politiche del lavoro -; non si può vivere solo di politiche assistenziali. Il percorso deve far sì che i giovani non diventino i futuri richiedenti di questa misura».
(alessandro bianchet)