Violenza sulle donne: VivaVittoria per batterla lavorando a maglia
L'associazione di Brescia, al cui progetto ha aderito Aosta, invita tutti a realizzare quadrati in lana e all'uncinetto
Lavorare a maglia per combattere la violenza sulle donne. È lo spirito del progetto ‘VivaVittoria’, nato dall’idea di cinque donne di Brescia, che hanno coinvolto l’intera città, e non solo, nella realizzazione di quadrati in lana – 50cmx50cm – fatti a maglia e con l’uncinetto; cuciti insieme sono diventate tante copertine con le quali è stata rivestita la piazza della città. Sono state poi vendute e il ricavato – 77 mila euro – è stato devoluto a una casa di accoglienza per mamme e bambini.
L’iniziativa arriva ad Aosta
L’iniziativa arriva ad Aosta e avrà il suo momento clou a novembre – il 23, 24 e 25 – quando un luogo simbolo del capoluogo regionale – probabilmente l’Arco d’Augusto – sarà rivestito dalle coperte per dire «no alla violenza». L’idea ha il sostegno dal Comune di Aosta, dalla Regione, della consigliera di parità e del Comune di Torgnon.
A presentarla in una conferenza stampa all’Hôtel des Etats alcune delle artefici del progetto. La presidente di ‘VivaVittoria’ Cristina Begni ha chiamato a raccolta le donne «per dire no alla violenza con un quadarto di lana». L’associazione cerca un negozio sfitto in città «che diventi punto di incontro, dove consegnare i quadrotti per farne copertine» e «gomitoli di lana». I quadrotti possono essere realizzati da singoli, gruppi e associazioni a seconda della fantasia di ciascuno. Le coperte realizzate verranno messe in vendita a un prezzo simbolico e il ricavato sarà devoluto al ”Centro donne contro la violenza” e a ”Viola”.
I referenti regionali
I referenti regionali per adesioni e informazioni sono Carlotta Scaramuzzi (371 3407087 carlottascarmuzzi4@gmail.com) e Maurizio Carrus (348 8105659 carrusmau@tiscali.it). L’invito a partecipare è arrivato anche dall’assessore comunale alle politiche sociali Luca Girasole «per battere un fenomeno vergognoso quale è quello della violenza»; dalla consigliera di parità Laura Ottolenghi. «Fare maglia significa anche fare rete: è una forma concreta e costruttiva di lotta».
(danila chenal)