Lettere garanzia Casino’, Fosson replica alla Procura: sempre fornito ampia collaborazione
Lettere di garanzia sul Casino’ e relativa accusa di «mancanza di collaborazione» della Procura al centro dell’avvio dei lavori del Consiglio regionale di oggi, martedì 19 marzo.
Risposta piccata, sia nei toni sia nelle parole, del presidente della Regione, Antonio Fosson, alla Procura e ai partiti e movimenti che hanno messo in dubbio la collaborazione offerta dal governo regionale agli organi della giustizia.
«Abbiamo sempre fornito ampia, piena e sollecita collaborazione con la Procura e con tutte le forze dell’ordine», ha sottolineato Fosson. Che ha aggiunto: «Siamo ancora in attesa dal Ministero dell’Intero di precise indicazioni e le responsabilità sono a carico del ministro Matteo Salvini. Il resto è superficialità e populismo».
Sull’intervento si è aperto un dibattito che ha coinvolto tutti i movimenti ed i partiti rappresentati nell’aula consiliare. Dall’Opposizione, segnatamente la Lega con Sammaritani e Spelgatti ma anche da Pulz di Adu è venuto l’ìnvito alle dimissioni e al ritorno alle urne «per una svolta storica di vero di vero cambiamento».
Dal presidente del Consiglio, Emily Rini, è arrivato l’invito a «non trasformare l’aula del Consiglio regionale in un aula di tribunale».
Nel dibattito sono intervenuti, con cenni critici sul comportamento del governo regionale, i consiglieri Gerandin, Bertin, Manfrin, Pulz, Aggravi e Vesan , mentre hanno condiviso le scelte dell’Esecutivo i consiglieri Bianchi, Marquis, Baccega Morelli e Restano, il quale ha espresso solidarietà al presidente Fosson – «che stimo», ha detto Restano -. Sulla questione del ritorno alle elezioni invocate da più parti, Restano è stato lapidario: «io sono la voce forse più critica all’interno di questa maggioranza, ma dico che una crisi di governo oggi non servirebbe a niente. Invito chi invoca, a vanvera, le elezioni anticipate a presentare 17 firme di dimissioni, poi vedremo».
Spelgatti attacca il M5S: non voler tornare al voto è da codardi
Sul ritorno al voto, Marco Vésan ha precisato: «disponibili, ma dopo l’approvazione della nuova legge elettorale».
Dura Nicoletta Spelgatti (Lega): «Il M5S si è trasformato in Democrazia Cristiana. Non nascondetevi dietro al fatto di attendere la nuova leggere elettorale solo per far passare ancora qualche mese per occupare la poltrona, che magari avete paura di perdere. Ripeto: al voto, perché tutto sta implodendo su se stesso. Non voler tornare al voto è da codardi».
(a.c.)