Consiglio Valle: botta e risposta tra Rini e Gérandin, due ex dell’Uv
Rini ricorda a Gérandin la lunga carriera politica nel Leone rampante ; Gérandin mai firmato lettere di garanzia
Botta e risposta al fulmicotone tra la presidente del Consiglio Valle Emily Rini e il consigliere del Mouv’, Elso Gerandin. Lo scambio si stoccate durante il dibattito in aula sulle ormai famose lettere a firma Augusto Rollandin per garantire i debiti di Casinò spa.
Il dibattito consiliare, dopo la lunga parentesi riservata a una discussione politica incentrata e sulle divergenze in atto tra maggioranza e opposizione circa la valutazione delle “lettres de patronage” si è trasformato in un duello per “fatti personali” tra consiglieri. In questo quadro ha fatto specie la discesa dallo scranno del presidente del consiglio di Emily Rini e la sua assunzione delle vesti di “consigliere del gruppo Misto” per replicare al consigliere Gerandin, reo di averle attribuito frasi non pronunciate.
Il botta e risposta
Esordio deciso della consigliera Rini. «Non ho mai detto di non conoscere gli atti del consiglio come Lei ha affermato; ho detto di non conoscere gli atti dell’indagine. Resto comunque perplessa nel sentire certe sue affermazioni, collega Gerandin; lei, dal Movimento (leggi Uv) che ora critica, ha avuto tanto, tutto, dal ruolo di sindaco a quello di presidente del Celva».
Altrettanto ferma è stata la risposta di Elso Gerandin. «Io non ho mai accusato nessuno. Ho parlato per atti fino dal 2014, quando avevo affermato di ritenere inopportuna la scelta fatta di sottoscrivere le lettere di garanzia; avevo stigmatizzato il fatto che troppa gente, diceva di non sapere quando quasi certamente sapeva tutto e di più. Ho avuto un passato di sindaco e di presidente del Celva; abbiamo fatto mutui con la Cassa Depositi e prestiti e mai ci siamo sognati di sottoscrivere lettere di garanzia». Rispondendo successivamente alle accuse di voler quasi “sputare sul piatto in cui ha mangiato” Gerandin ha aggiunto: « sono orgoglioso di avere fatto parte di un Movimento ricco di valori come l’Uv; sono altrettanto convinto che quando me ne sono andato dal Movimento ero nel giusto, perchè molti di quei valori, che sono patrimonio dell’Uv, venivano disattesi per lasciare il posto a interessi personali. Gli accadimenti dei giorni scorsi, con l’ingresso a gamba tesa della giustizia in consiglio regionale (vedi arresto Sorbara ndr) hanno dato ragione alla mia scelta di allora».
(alessandro camera)