Mipim: VdA Structure cerca il salto di qualità
La partecipata regionale andrà all'importante salone dell'immobiliare con tre progetti innovativi che riguardano le aree dell'ex Tecdis, dell'ex Fera e dell'ex Balzano
Partecipare al Mipim (Marché International des Professionnels de l’Immobilier) per internazionalizzare l’offerta e allargare il bacino di potenziali “clienti” delle strutture in pancia, a cominciare dalla ex Tecdis di Châtillon, dall’ex Balzano di Verrès e dall’ex Fera di Saint-Vincent. Il tutto con una previsione di investimento, in caso di successo, compresa in una forbice tra 4 e 11 milioni di euro a immobile.
Questo l’ambizioso piano di Vda Structure, che ha presentato i rivoluzionari progetti da presentare all’importantissima rassegna del settore immobiliare, che andrà in scena dal 12 al 15 marzo al Palais des Festival di Cannes.
I progetti
Per non farsi cogliere impreparati alla ribalta di questa vetrina, che vedrà VdA Strucutre inserita con un proprio stand nel padiglione Italia, la partecipata rossonera si è affidata alla sapiente mente dell’architetto Maurizio Varatta, genovese già inserito nel Renzo Piano Building
Workshop.
Dalla collaborazione sono emerse tre idee di riqualificazione delle aree di maggior pregio dei possedimenti di VdA Structure, pensate nell’ottica di uno sviluppo sostenibile (parola chiave del Mipim 2019), all’interno del fil rouge rappresentato da montagna, sport e natura, enogastronomia e industria 2.0.
Area ex Balzano di Verrès
Il primo progetto riguarda l’area ex Balzano di Verrès (30 mila metri quadrati), per la quale i rappresentanti di VdA Structure proporranno ai possibili investitori l’idea di un campus-outlet della montagna.
Questo prevederebbe l’installazione di pareti di arrampicata, percorsi di mountain bike e percorsi prova per lo sci di fondo, che potrebbero attirare imprese manifatturiere del settore sportivo, completate da una zona dedicata alla ristorazione tradizionale biologica.
Area ex Fera di Saint-Vincent
Punterebbe sulla natura e la filiera corta, VdA Structure, per l’area ex Fera di Saint-Vincent (12 mila metri quadrati). Nelle intenzioni, infatti, l’immobile, caratterizzato da parcheggi e in posizione strategica, sarebbe perfetto per ospitare una zona legata alla produzione, trasformazione, distribuzione e commercializzazione di prodotti orticoli, il tutto condito da commercio al dettaglio, punti ristorazione, una serra bioclimatica e un’area per l’inscatolamento e l’imballaggio.
Ex Tecdis di Châtillon
L’ex Tecdis di Châtillon (20 mila metri quadrati), sarebbe l’unica area che, nelle volontà di VdA Structure, sarebbe nuovamente destinata al mantenimento di un’attività industriale. L’ubicazione e il livello di infrastrutturazione, infatti, ne consiglierebbero solamente una rivisitazione e sistemazione in chiave green.
«Salto di qualità»
«Abbiamo scelto di presentare a questo evento aree strategiche per la nostra Regione, ormai in disuso – sottolinea il presidente di VdA Structure, Roger Tonetti, parlando di Mipim, una rassegna che conta sulla presenza di 3.350 società immobiliari, 5.400 potenziali investitori e oltre 2.200 giornalisti accreditati di 60 paesi -. Sono aree vetuste, che necessitano di offerte importanti e che abbiamo deciso di rielaborare con l’apporto di Maurizio Varatta, professionista in grado di fornirci una visione diversa, ma complementare rispetto alla nostra. Sono zone strategiche per dimensioni e collocazione, ripensate in un’ottica di sostenibilità del patrimonio immobiliare».
Tonetti parla della filosofia che sta dietro a questo scelta: «Per noi si tratta di un salto di qualità – sottolinea -. Passiamo da un atteggiamento passivo, che prevedeva la ricezione di offerte da imprenditori interessati, a uno attivo, che ci vede in prima fila nel pensare soluzioni per le nostre aree».
«Immaginato idee di investitori stranieri»
«La collaborazione con Varatta è stata pensata nell’ottica di offrire una proposta in grado di attrarre gli investitori; in tal senso, lui ci ha aiutato a immaginare idee appetibili per le aspettative degli investitori stranieri – spiega il dirigente di VdA Structure, Walter Cretaz -. Abbiamo pensato di uscire dal seminato del puro piano industriale, cavalcando idee vincenti legate a turismo, verde e sostenibilità».
Cretaz approfondisce i progetti: «Le grandi potenzialità di Verrès ci hanno fatto pensare a qualcosa legato alla montagna, con varie attività commerciali ed enogastronomiche – rivela -. Per Saint-Vincent, invece, abbiamo sposato un’idea legata alla natura, all’enogastronomia biologica e alla produzione. Infine, per l’ex Tecdis, abbiamo pensato di recuperare una destinazione industriale; è la sede più adatta in tal senso».
«Riscontri positivi»
«Le premesse sono molto positive» anticipa l’amministratore delegato di VdA Structure, Thierry Rosset parlando di contatti preliminari già ben avviati dopo l’invio della presentazione
preliminare. Questa, infatti, avrebbe portato a «14 società interessate a visitare lo stand» e a una trentina che avrebbero già «fissato un appuntamento».
Gli aspiranti investitori sono molto variegati, con provenienze che spaziano dalla Francia all’Inghilterra, passando per Europa centrale, Svizzera, Corea del Sud, Kuwait ed Emirati Arabi.
«Stiamo cercando di fare qualcosa di più difficile, una sorta di viaggio transatlantico – continua Rosset -. Lo facciamo perché l’entità del patrimonio di questa società è difficile da valorizzare solamente attraverso il piccolo artigiano. Abbiamo la necessità di incontrare soggetti nuovi, di alto livello: finanziarie, fondi di investimento e soggetti di questo calibro».
L’attenzione al locale, però, rimane. «Non morirà mai – conclude Rosset -; lavoreremo sempre in un mercato locale, ma non possiamo trascurare qualcosa di diverso. In quest’ottica, anche i progetti proposti sono completamente aperti: sono idee di alto livello per evidenziare i vantaggi del territorio e della logistica, poi si vedrà».
(alessandro bianchet)