Comunali: sì all’eliminazione della preferenza di genere
La proposta del Cpel per la riforma della legge elettorale dei Comuni prevede anche la revisione del numero dei consiglieri, l'aumento delle indennità degli amministratori e lo spoglio centralizzato
Elezione diretta di sindaco e vice sindaco anche per i Comuni al di sotto dei mille abitanti, aumento delle indennità degli amministratori, revisione del numero dei consiglieri e delle quote di genere, spoglio centralizzato.
Sono i temi principali sui quali l’assemblea del Cpel si è soffermata nella sua proposta di riforma della legge elettorale dei Comuni, approvata ieri, martedì 26.
Le motivazioni del Cpel
«Nell’ambito della funzione propositiva di cui il Consiglio permanente è titolare, abbiamo deciso di portare, all’attenzione del Legislatore regionale, una nostra istanza di autoriforma. Guardiamo alle prossime Amministrative, che nel 2020 coinvolgeranno 67 Comuni valdostani su 74 – ha spiegato Giulio Grosjacques, coordinatore del tavolo politico -. Il nostro obiettivo principale è garantire la governabilità di tutti gli enti locali nell’arco dell’intero mandato elettorale, partendo dal ripristino dell’elezione diretta del sindaco e del vicesindaco, anche per i 42 piccoli Comuni con popolazione inferiore ai mille abitanti».
Le novità
Nove le tematiche principali che la riforma tocca.
In primo luogo, l’elezione diretta dei sindaci e dei vicesindaci per i Comuni sotto i 1.000 abitanti, ripristinando l’elezione a suffragio universale e diretto.
Di conseguenza va rivisto anche il numero dei consiglieri comunali per garantire la maggiore governabilità possibile. Per i piccoli Comuni, prevedendone 9 ai quali si aggiungerebbero sindaco e vice; ciò porterebbe, di conseguenza, a una diversa ripartizione dei seggi tra maggioranza e opposizione.
Il Cpel chiede inoltre di prevedere che il sindaco, raggiunto il limite del terzo mandato, possa candidarsi ed eventualmente ricoprire la carica di assessore.
La riforma analizza anche la preferenza di genere aprendo la discussione anche a tutte le amministratrici locali, interessate a portare il proprio contributo di riflessione. A questo proposito, l’assemblea si è trovata concorde nel proporre l’eliminazione della preferenza di genere, preferendo invece valorizzare la quota minima di genere nella composizione delle liste, che è stata elevata al 30%.
Per la composizione della giunta si prevede di eliminare l’obbligo della rappresentanza di genere.
Sul fronte delle indennità, per valorizzare l’impegno profuso e le responsabilità connesse al ruolo di sindaco, il Cpel suggerisce un aumento delle indennità e delle diarie sino a un massimo del 50%.
L’aumento passa al 100% per la diaria dei presidente delle Unités des Communes.
Infine il Cpel propone l’introduzione dello spoglio centralizzato, allo stato attuale solamente per il Comune di Aosta.
La proposta di riforma è stata approvata da 74 sindaci su 75. Contrario Lorenzo Graziola, sindaco di Morgex.
(er.da.)