Palazzo Cogne: «la chiusura è un atto politico»
Il presidente del Circolo Culturale Sportivo Cogne GIorgio Giovinazzo è furioso e non ritira la raccomandata a mano consegnata che diffida allo sgombero immediato dei locali
Palazzo Cogne: «la chiusura è un atto politico».
«La chiusura del Cral è un atto politico».
A dirlo è il Presidente del CCS Cogne di Aosta Giorgio Giovinazzo.
In mattinata era stata consegnata la diffida di sgombero immediato dei locali.
Diffida non ritirata
Non ci sta Giorgio Giovinazzo, presidente del CCS Cogne di Aosta, che non si arrende all’idea di dover sgomberare i locali dello storico palazzo di corso Battaglione.
Questa mattina, mercoledì 20 febbraio, l’amministrazione regionale ha fatto recapitare la diffida di sgombero immediato dei locali a causa dei «rilievi importanti per l’incolumità degli occupanti» emersi dalla perizia del 2016.
Diffida che però non è stata ritirata da Giovinazzo.
«Riteniamo l’atto di chiusura del Cral Cogne una forzatura squisitamente politica che anche con il “viziato” supporto degli uffici reca un danno a tutta la comunità e alle future generazioni valdostane».
Si apre così la nota inviata nel pomeriggio dalla presidenza del CCS Cogne di Aosta.
Nota che si è resa necessaria a seguito delle dichiarazioni rese nell’aula del Consiglio regionale dall’assessore alle finanze e patrimonio Renzo Testolin.
«L’ordine di sgombero attivato sin dall’agosto 2018 rimane allo stato attuale il mezzo di tutela in attesa che la nuova perizia da eseguirsi sull’intero immobile possa fornire ulteriori importanti indicazioni in merito alle iniziative da porre in essere e ai loro tempi di attuazione».
La perizia contestata
Secondo il presidente del CCS Cogne la perizia dell’amministrazione regionale non tiene contro della contro perizia redatta, per conto dell’associazione, «da riconosciuto Studio di Ingegneria Forense, la quale esclude l’opzione ai fini della pubblica sicurezza di un emergenziale rilascio dei locali».
Pertanto «ogni strumentale atto mirato al tentativo di far sgomberare i locali dove si effettuano le attività del circolo sarà immediatamente impugnato».
Il presidente ribadisce anche che ogni ulteriore perizia non potrà essere accettata «se non in forma collegiale o in contraddittorio con i tecnici abilitati del Ccs Cogne».
Raccolta firme ed esposto
In chiusura l’associazione annuncia che verrà fatto un esposto presso gli organi competenti «affinché venga fatta chiarezza su norme procedurali e di trasparenza adottate e applicate dagli uffici regionali rispetto a tutta la vicenda».
Verranno inoltre programmate iniziative di sensibilizzazione delle forze politiche e dei cittadini, compresa una raccolta firme, «affinché la chiusura Ccs Cogne Aosta venga scongiurata».
Nella foto in alto, l’esterno di palazzo Cogne.
(simona campo)