Sanità: un piano di sostegno per gli ammalati cronici
Dalla cronicità, infatti, dipendono circa l’80% dei costi totali della sanità ed il 90% delle cause di morte
Il governo della Valle d’Aosta ha recepito il Piano nazionale delle cronicità per il sostegno degli ammalati cronici.
Le motivazioni
Così l’assessore alla Sanità Mauro Baccega. «Dalla cronicità dipendono circa l’80% dei costi totali della sanità ed il 90% delle cause di morte. Si vive di più rispetto al passato, ma con patologie croniche per le quali un tempo si moriva precocemente. Da queste premesse nasce il Piano nazionale della cronicità, che si pone come obiettivo quello di definire un disegno strategico comune per le politiche sanitarie e socio-assistenziali nel settore. Un piano che rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma, in grado di condurre a una gestione integrata del paziente. Questa è indispensabile perché le persone malate croniche spesso intrecciano diverse patologie con un’organizzazione delle cure primarie basata su team multidisciplinari e un’integrazione ospedale-territorio e socio-sanitaria.
Tavolo di lavoro
Per dare avvio al processo di completamento delle azioni necessarie per la sua attuazione è stato costituito un tavolo di lavoro per definire le linee di indirizzo a livello regionale e definire, per ciascuna delle cinque fasi del macro processo di gestione della persona con malattia cronica, una proposta di azioni, indicatori e risultati attesi, con individuazione di tempi e responsabilità rispetto alla relativa attuazione. Nel Tavolo saranno rappresentate le componenti coinvolte sul tema della cronicità ed in particolare professionisti dell’Azienda Sanitaria e medici di medicina generale.
«Il processo costituisce una vera e propria rivoluzione nella sua attuazione sia sotto il profilo della regia delle azioni previste, sia per quanto concerne la medicina di iniziativa. Nel campo delle azioni, ad esempio, sarà necessario organizzare un piano di cura dei pazienti cronici tramite modelli a rete integrata dove i medici saranno riuniti in forme aggregate e funzionali con logiche multi professionali.
Per quanto riguarda la medicina di iniziativa si dovrà cambiare logica: il paziente dovrà essere cercato e sollecitato in una logica di prevenzione e di verifica del corretto svolgimento delle eventuali cure prescritte in un’ottica che porti anche i cittadini ad essere realmente partecipi delle dinamiche di gestione delle loro cronicità. Si tratta di un obiettivo complesso e che necessiterà di profonde azioni di riorganizzazione dei servizi territoriali in aggregazioni funzionali e reti integrate con l’ospedale, formazione e visioni condivise con lo scopo finale di elevare e rafforzare il modello assistenziale avendo sempre al centro dei processi la massima attenzione verso i cittadini e le loro esigenze di salute».
(re.newsvda.it)