‘ndrangheta, operazione Geenna: 16 arresti, 9 sono valdostani
I carabinieri hanno eseguito le misure di custodia cautelare ad Aosta, Torino e San Luca: coinvolti politici, un noto ristoratore e un avvocato torinese
Sono sedici le misure cautelari eseguite oggi dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione Geenna legata alla lotta alla ‘ndrangheta. Gli inquirenti non hanno svelato i nomi di tutti i destinatari dei provvedimenti firmati dal Gip. Quelli dei valdostani sono però noti e hanno scosso la nostra regione. «L’operazione ha riguardato un ipotizzato, e secondo noi provato, insediamento di ‘ndrangheta in Valle d’Aosta – ha detto in conferenza stampa il procuratore generale Francesco Saluzzo -. Non è la prima volta che si parla di questa possibilità e di questa infiltrazione. E’ però la prima volta che si sono raccolti elementi così consistenti e robusti con riferimento alla presenza di un locale in Valle d’Aosta».
Gli arrestati del locale di Aosta
Secondo quanto spiegato dagli inquirenti, sono sette gli arrestati appartenenti al locale di Aosta. Si tratta di Marco Fabrizio Di Donato, Roberto Alex Di Donato, Alessandro Giachino, Francesco Mammoliti, Bruno Nirta, Nicola Prettico e Antonio Raso. Bruno Nirta è stato arrestato a San Luca e per catturarlo sono stati impiegati anche i Cacciatori di Calabria, unità speciale dell’Arma.
Arrestati tre politici
I nomi che hanno coinvolto il mondo politico valdostano sono tre. Si tratta di Marco Sorbara, consigliere regionale dell’Union Valdôtaine, Nicola Prettico, consigliere comunale di Aosta sempre dell’UV, e Monica Carcea, assessora comunale di St-Pierre eletta da indipendente nella lista di UV e Stella Alpina.
Durante la conferenza stampa di oggi a Torino, la dottoressa Anna Maria Loreto della DDA di Torino ha parlato della posizione di Sorbara e Carcea. «L’obiettivo dell’organizzazione è quello di controllare ampi settori della vita politica ed economica della Valle d’Aosta – ha detto il magistrato -. Dalle indagini emerge l’affidamento stabile del politico al sodalizio che ha contribuito alle sua elezione. In cambio c’è la disponibilità del politico stesso a fungere da referente all’interno dell’amministrazione. I politici forniscono informazioni riservate dell’attività amministrativa in modo di consentire al locale di influire anche sul processo decisionale. Questo dà al locale un controllo sul territorio decisamente incisivo».
Arrestato anche l’avvocato Carlo Maria Romeo
Tra i sedici destinatari delle misure cautelari c’è anche un avvocato torinese. «Tutti gli elementi di indagine hanno consentito di ricostruire che l’organizzazione poteva contare sul contributo dell’avvocato Carlo Maria Romeo – hanno spiegato gli inquirenti -. Lo stesso, in un’occasione, ha svolto il ruolo di intermediario in una cessione di stupefacente tra Bruno Nirta e Bruno Trunfio. Il legale si è pure attivato per avvisare l’organizzazione del rischio derivante dalle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia».
(d.p.)