Saint-Vincent: aquila nazista sui cancelli di casa, indagato valdostano
La Digos, su mandato della Procura di Aosta, giovedì mattina ha posto sotto sequestro i cancelli e perquisito l'immobile di Fabrizio Fournier, indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa
«Un’aquila nazista», con vicino due triangoli, da una parte. Un’altra «aquila nazista» con tra le grinfie un cerchio (corona d’alloro? serpente?) dall’altra. Il tutto ad adornare due cancelli, uno per l’ingresso delle auto, uno pedonale, nell’abitazione di via 4 Novembre a Saint-Vincent.
L’accusa
Questo il motivo che ha portato la procura di Aosta a indagare il proprietario della casa, Fabrizio Fournier, 54 anni, residente nella cittadina termale, per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa.
Secondo il pm Francesco Pizzato, che ha avviato l’indagine nello scorso autunno, a seguito dell’esposto della comunità ebraica di Torino, questi simboli (l’aquila, paragonabile a quella utilizzata dal Terzo Reich, e i triangoli, uno rivolto verso il basso, l’altro verso l’altro, a simboleggiare, sempre secondo gli inquirenti, i simboli che venivano tatuati sulla pelle dei deportati) esposti su pubblica via, sarebbero un chiaro richiamo al nazismo e, per di più, costituirebbero un’istigazione a commettere reati a sfondo razziale.
Il sequestro
Nell’ambito dell’indagine condotta dal pm Pizzato, giovedì mattina, la Digos ha provveduto ad attuare il decreto emesso dalla Procura aostana, perquisendo l’immobile e sequestrando i due cancelli, al pari di alcuni supporti informatici.
La mossa arriva dopo alcuni mesi di indagine, peraltro ancora in corso, nei quali il sostituto procuratore aostano ha sentito alcune persone informate sui fatti.
(al.bi.)