Cioccolato VdA: rate insolute per trecentomila euro
In Consiglio Valle il punto sull'azienda di Pont-Saint-Martin acquistata da un'azienda turca nel 2016
Stefano Ferrero ha portata alla ribalta del Consiglio Valle la vicenda della Cioccolato VdA (ex Feletti) di Pont-Saint-Martin finita nel mirino della Corte dei Conti per mutuo da 4 milioni di euro, erogato nel 2016 per il tramite di Finaosta.
Operazione flop![]()
Per il consigliere di Mouv’ di «sedicenti investitori turchi» e di «operazione Ppf (presa per i fondelli)». Punta il dito «contro l’istruttoria valutativa fatta da Finaosta che stima la struttura in 5 milioni di euro a fronte dei 3.900.000 di mutuo concesso ai turchi. E’ possibile che nessuno abbia fatto un’indagine di mercato per stringere legami con realtà più vicini in Piemonte o in Svizzera». Parla Ferrero «di garanzie prive di sostegno». Ritiene riduttiva «la lettera di ‘patronage’ per la concessione di un mutuo. Il rating affidato da Finaosta a questa società è soddisfacente. Quale istituto di credito normale avrebbe concesso fondi? Io credo nessuno. La documentazione fornita per me è completamente insufficiente. Qui i soldi della pubblica amministrazione ‘svolazzano».
La replica
Risponde l’assessore alle Attività produttive Renzo Testolin. «E’ un argomento che non mi fa sorridere. Il modo satirico non è consono quando si approcciano criticità. Ha poi proseguito. «Il prezzo di acquisto dell’immobile ammonta complessivamente a circa di 4 milioni, sostenuti attraverso il mutuo ipotecario della durata di 15 anni concesso da Finaosta Spa e attraverso fondi versati dai soci aziendali. Il valore dell’immobile di 5 milioni di euro è stato stimato dai periti su valori di mercato. Il finanziamento concesso da Finaosta destinato all’acquisto dell’immobile è inferiore di circa 400 mila euro. Per quanto attiene al macchinario di imballaggio, la società Cioccolato VdA ha optato per l’acquisto di un altro modello diversamente da quanto inizialmente previsto, del costo di 104 mila euro. Al 4 dicembre, risultano insolute due rate del 2018 per circa 265 mila euro».
Replica: «cosa facciamo a fare le istruttorie valutative? Di questi quattro milioni dati oltre 300 mila euro non sono tornati indietro».
(da.ch.)