Scuola, con esame di stato anche certificazione di conoscenza linguistica valida per i concorsi
Esame di maturità, stop alla quarta prova di francese. Al suo posto una prova Invalsi probabilmente a maggio, seguita da una terza prova di francese in sede di esame di stato. La nuova disciplina per lo svolgimento delle prove di francese al termine del secondo ciclo di istruzione in Valle d’Aosta è stata approvata oggi, lunedì 10 dicembre, dal Consiglio regionale. Viene abrogata la legge 3 novembre 1998 numero 52 che aveva introdotto la quarta prova di francese all’esame di maturità.
«La nuova disciplina – ha spiegato il vice presidente Luca Distort relatore del disegno di legge – si rende necessaria alla luce delle novità introdotte in merito all’esame di stato al termine del secondo ciclo di istruzione».
Le principali novità
Prima dell’esame di stato, oltre alle tre prove INVALSI di italiano, matematica e francese, gli studenti dovranno affrontare una quarta prova di francese sul modello Invalsi. Il superamento di tale prova sarà condizione di ammissione all’esame di stato. Tale prova permette di rilevare il livello di conoscenza della lingua francese sulla base del QCER, il quadro comune di riferimento europeo.
Durante l’esame di stato sarà prevista invece una terza prova di francese in aggiunta alla prova di lingua italiana e di indirizzo.
La novità più grande della legge approvata oggi è però il rilascio, all’interno del diploma di esame di stato, di una certificazione di conoscenza linguistica valida per l’accesso all’impiego pubblico regionale.
«Per l’anno scolastico in corso – ha proseguito il consigliere Distort – le modalità di svolgimento dell’esame resteranno invariate. La prova Invalsi di francese entrerà in vigore dall’anno scolastico 2019/2020 e sarà preceduta dalla costituzione di gruppi di lavoro composti da docenti di francese per stabilire il formato delle prove e delle griglie di valutazione che saranno così oggettive e valuteranno le competenze linguistiche reali dei nostri alunni».
Alunni con disabilità
Per gli alunni con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e con disabilità rimarranno valide le norme previste a livello nazionale per le prove Invalsi e per l’esame di stato.
«Questa legge – ha concluso Distort – conferma la parificazione tra la prova scritta di italiano e quella di francese, rispettando così il dettato statutario».
Il dibattito in aula
Soddisfazione è stata espressa dalla consigliera di IC Daria Pulz. «Questa legge è il punto di arrivo di un lungo percorso che parte dalla scuola dell’infanzia e dura 16 anni. Sarà anche l’occasione per ripensare tutto il curriculum e spronare gli insegnanti di francese e delle discipline non linguistische a rivedere il loro approccio didattico per renderlo meno nozionistico».
Per il neo vice presidente del Consiglio, Augusto Rollandin «la legge servirà per certificare il livello reale di conoscenza della lingua francese dei nostri studenti».
L’intervento della consigliera del M5S, Maria Luisa Russo, si è invece concentrato sulla valutazione: «con questo tipo di prova i nostri studenti potranno sviluppare conoscenze trasversali. Sarà cura degli insegnanti tranquillizzare i ragazzi spiegando loro che la valutazione è di tipo formativo e serve a valutare le loro reali competenze».
Di parere discordante è stato l’intervento della Consigliera di IC Chiara Minelli. «Stiamo continuando a legiferare sulle competenze linguistiche dimenticando che i nostri studenti devono sviluppare anche altri tipi di conoscenze e abilità. La nostra scuola è anche molto altro».
Il voto
La legge è stata approvata con 32 voti a favore. Due gli astenuti: il consigliere Alberto Bertin e la consigliera Chiara Minelli.
Soddisfazione è stata espressa dal neo assessore all’Istruzione, Chantal Certan: «Questa nuova modalità di svolgimento dell’esame di stato va a rafforzare ulteriormente il nostro modello di plurilinguismo. Sarà importante però sperimentare le nuove modalità in maniera graduale per verificare i problemi che potrebbero insorgere nel momento della sua applicazione cercando al tempo stesso di migliorarla».
(simona campo)