Impegno Civico si spacca: Pulz si scaglia contro Bertin, Minelli e Riccarand
Impegno Civico si spacca. La ricerca della soluzione alla crisi del governo targato Lega fa saltare i nervi all’interno del partito che in Consiglio regionale è rappresentato da Daria Pulz, Chiara Minelli e Alberto Bertin. E’ proprio Pulz a puntare il dito contro i colleghi, i quali avrebbero«tradito il mandato elettorale: noi non ci svendiamo per una poltrona (né per due)».
«Nel corso della riunione odierna (lunedì 3 dicembre, ndr) del gruppo allargato consiliare di Impegno Civico – si legge in una nota inviata dalla consigliera Daria Pulz -, la stessa Pulz e i membri Jeanne Cheillon, Carola Carpinello e Alexandre Glarey hanno preso atto dell’accanimento con cui una parte di IC, capeggiata da Elio Riccarand, continua a tentare di entrare in maggioranza, con chiunque. Per mesi, la corrente di Riccarand ha provato a promuovere l’ipotesi del contratto di governo con la Lega di Salvini e, solo grazie all’opposizione di una parte importante di IC questa vergogna è stata evitata».
La proposta di Bertin e Minelli
Nel pomeriggio era arrivata la proposta di accordo a termine per punti dei consiglieri Bertin e Minelli. «Dopo una settimana di trattative non autorizzate con Rollandin, Chatrian e altri pezzi del vecchio sistema di potere valdostano – prosegue il comunicato di Pulz-, provano a rilanciare proponendo a tutti i consiglieri, leghisti e unionisti compresi, un contratto di governo su 20 punti».
La proposta di accordo di Bertin e Minelli prevede una convergenza fra alcuni gruppi consiliari per realizzare, in un tempo definito e con un articolato e stringente cronoprogramma, una serie di riforme e di atti rilevanti e qualificanti nell’interesse di tutta la comunità e di cui si conviene una inderogabile urgenza. Al termine di questo periodo ci dovrà essere una verifica sui risultati raggiunti.
La denuncia di Pulz
La proposta formulata dai consiglieri Bertin e Minelli non sarebbe stata approvata dal gruppo allargato consiliare e i punti proposti «come il trenino di Cogne, residuo dell’era riccarandiana, o il sistema presidenziale, vera follia in un contesto come quello valdostano già caratterizzato da uomini forti e da una concentrazione del potere nelle figure del presidente della Regione, Prefetto e Presidente dell’Università» non sarebbero mai stati affrontati dal direttivo di IC.
«IC voleva e doveva essere un’alternativa al malgoverno dell’Union Valdôtaine e al razzismo della Lega – prosegue la nota – . Non si può tradire il mandato elettorale».
L’alternativa
Un’alternativa in cui il gruppo facente capo a Daria Pulz crede ancora «perché la Valle d’Aosta ha bisogno di un vero rinnovamento. Cambiamento vuol anche dire staffetta generazionale, non ci stiamo a farci dettare la linea da Elio Riccarand, presente sulla scena politica fin dai tempi di Rollandin e La Torre. Quella di Riccarand non è civismo, ma vecchia e cattiva politica: in una parola gerontocrazia».
Infine la proposta «Noi vogliamo andare al governo, per cambiare veramente, ma ci devono essere le condizioni: un gruppo consiliare più consistente e degli alleati meno impresentabili».
La rottura
Il gruppo di Impegno Civico facente capo a Daria Pulz e Carola Carpinello chiederà a breve la convocazione dell’assemblea del movimento per chiedere il rispetto delle regole «Noi resteremo in Impegno Civico, gli altri, se andranno al governo, possono anche chiamarsi in un altro modo».
In foto: i tre consiglieri regionali di Impegno Civico: Daria Pulz, Chiara Minelli e Alberto Bertin
(simona campo)