Medici in sciopero: «siamo diventati operai specializzati»
Davanti a palazzo regionale, i professionisti della sanità rivendicano finanziamenti adeguati, assunzioni e il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da dieci anni.
Medici in sciopero.
Per tutta la giornata di oggi, venerdì 23, camici bianchi in agitazione.
Lo sciopero è stato proclamato le organizzazioni sindacali della dirigenza medico-veterinaria e della dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa.
I professionisti della sanità rivendicano finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e al diritto a curare, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre 10 anni.
L’azienda Usl ha annunciato, «che sono previsti possibili disagi anche nelle strutture ospedaliere e territoriali della nostra regione».
Il presidio davanti a palazzo regionale
Dalla tarda mattinata, davanti a palazzo regionale, con le bandiere verdi del sindacato Anaoo Assomed, un gruppo di medici anima il presidio di protesta.
Sono arrivati armati di cartelli che indossano e che recano significativi slogan:
«sanità malata, aiutateci a curarla»; «Governo e regioni latitano e la sanità muore»; «più risorse per la sanità, meno liste d’attesa»; «fuga dagli ospedali» e molti altri ancora.
Spiega il segretario regionale Riccardo Brachet Contul: «i medici sono diventati dei meri esecutori, siamo diventati operai specializzati» – ha commentato.
Senza il medico restano solo i miracoli dice uno di quegli slogan – spiega il dottor Brachet Contul – ed è proprio così.
La sanità ospedaliera in Valle si sta trasformando da centro di eccellenza e di rilievo nazionale in un piccolo presidio periferico, dal quale gli specialisti fuggono.
Tra chi chiede il trasferimento, chi si licenzia per trasferirsi all’estero, chi va in pensione, tra qualche anno saremo davvero a livelli di emergenza.
La soluzione non è esternalizzare a strutture private, ma rafforzare il sistema pubblico» – conclude il segretario regionale di Anaao Assomed.
Nella foto in alto, un gruppetto di medici al sit in organizzato davanti a palazzo regionale.
Ulteriori approfondimenti su Gazzetta Matin in edicola lunedì 26 novembre.
(cinzia timpano)