Gioco d’azzardo: Confcommercio chiede un tavolo di confronto
L'associazione degli esercenti preoccupata per la richiesta di vietare le slot in bar e tabacchini
Gioco d’azzardo: Confcommercio chiede un tavolo di confronto dopo la proposta di Uv e Uvp di vietar le slot in bar ed esercizi commerciali. I due gruppi consiliari ribadiscono l’intenzione mercoledì 21 in Consiglio Valle e Confcommercio manifesta la sua preoccupazione.
La preoccupazione
«Siamo fortemente preoccupati per possibili risvolti occupazionali negativi derivanti da rigide norme univoche e non condivise sulla regolamentazione dei giochi elettronici in Valle d’Aosta. Per questo – pur condividendo l’importanza di una revisione del settore ‘gioco d’azzardo’ in Valle d’Aosta – alla luce del nuovo regolamento regionale che limita a otto ore il funzionamento dei giochi elettronici sul territorio valdostano, e della proposta di legge Uv-Uvp sulla chiusura degli spazi slots nelle tabaccherie e nei locali pubblici, chiediamo l’apertura di un tavolo tecnico di confronto tra rappresentanti della categoria, esperti del settore e legislatori». Così il presidente di Confcommercio VdA, Graziano Dominidiato, dopo un incontro con rappresentanti valdostani del settore, si fa portavoce della preoccupazione della categoria per le possibili ricadute negative che l’applicazione ‘tout court’ di rigide norme di divieto porterebbe necessariamente nel mondo del gioco d’azzardo.
Tavolo di lavoro
«Pensiamo ai gestori dei locali pubblici e ai tabaccai – spiega Dominidiato – che vedrebbero una diminuzione sensibile degli incassi ma soprattutto ai loro stessi dipendenti, che potrebbero vedersi sottrarre quotidianamente ore di lavoro (e quindi importanti quote di stipendio) oppure, come peraltro sta già accadendo, restare senza impiego». Per il Presidente di Confcommercio VdA «un tavolo di confronto s’impone in un momento in cui pesanti difficoltà economiche e occupazionali stanno impedendo all’economia regionale di compiere quel sospirato ‘balzo’ per uscire dalla crisi». Per Dominidiato «la necessità di salvaguardare la salute pubblica e quindi contrastare la ludopatia non deve contrastare con il diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione. Occorre trovare un punto d’incontro tra vari attori, istituzionali e privati».