Cioccolato Valle d’Aosta: Corte dei Conti indaga su mutuo da 4 milioni
Dopo una settimana a dir poco convulsa per l'azienda di Pont-Saint-Martin, arrivano anche i fari della giustizia contabile
La Corte dei Conti accende i fari su Cioccolato Valle d’Aosta e in, particolare, sul mutuo da 4 milioni di euro, erogato nel 2016 per il tramite di Finaosta.
Aperto un fascicolo
Come anticipato dall’Ansa, infatti, Massimiliano Atelli, procuratore regionale della Corte dei Conti, ha aperto un fascicolo per fare luce sul mutuo regionale concesso all’azienda che aveva preso il posto della Feletti nella fabbrica di Pont-Saint-Martin.
Guardia di finanza in Finaosta
Secondo quanto ricostruito, nella giornata di giovedì, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Aosta si è presentato nella sede di Finaosta, proprio per acquisire documentazione relativa all’operazione finita nel mirino della Corte dei Conti.
La situazione di Cioccolato VdA
Il passo del procuratore contabile arriva dopo una settimana di fuoco per lo stabilimento della bassa Valle, che si era aperta con l’incredibile giornata di martedì, nella quale Cioccolato VdA aveva consegnato le lettere di licenziamento a cinque dei sei dipendenti della società, peraltro da mesi con le mani in mano per la produzione ferma al palo (da gennaio 2018) e rimasti senza stipendio da luglio, con solo una parte di quattordicesima erogata.
Nel pomeriggio, poi, era arrivato l’incontro in Regione, che aveva visto riunirsi intorno a un tavolo proprio i rappresentanti di Cioccolato Vda, Regione, Finaosta e Savt (da cui era partita la denuncia della situazione disastrosa dell’azienda).
Il succo della riunione era stato semplice: la proprietà turca, guidata dall’imprenditore Ertugrul Selcuk, aveva ribadito la necessità di trovare nuovi investitori, per poter finalmente riavviare la produzione. La società avrebbe rivelato di aver individuato, attraverso società di intermediazione, alcuni investitori esteri interessati a insediarsi in Italia, dando pochi dettagli ulteriori.
«L’attuale proprietà – aveva spiegato ancora l’assessore regionale alle Finanze, Stefano Aggravi – sta cercando un partner che acquisisca una quota almeno del 50%. Abbiamo cercato di ottenere garanzie sul riavvio della produzione, ma al momento non possiamo far altro che monitorare la situazione».
(re.newsvda.it)