Sconto 130 milioni, Uv, Uvp e Alpe «un accordo al ribasso »
Per Alpe, Uv e Uvp con lo Stato è stato un accordo al ribasso, di fatto la Valle d'Aosta ha rinunciato, con i contenziosi, a 244 milioni; per la consigliera Rini la certezza delle risorse in bilancio è l'unico aspetto positivo
Per Alpe, Uv e Uvp: con lo Stato un accordo al ribasso.
«La Regione Valle d’Aosta ha rinunciato ad avere a disposizione 124 milioni. L’accordo al ribasso è questo: 120 milioni diluiti in 7 anni ritirando tutti i ricorsi pendenti contro lo Stato e la rinuncia agli effetti derivanti dall’accoglimento di altri ricorsi». Lo sostengono in un post su Facebook Roberto Cunéaz, presidente di Alpe, e Albert Chatrian, capogruppo in Consiglio Regionale.
Rilevano i due. «E’ un atteggiamento subordinato da parte della presidente, che cede alle esigenze del governo. Rinuncia di fatto a far valere le ragioni della Regione, sul piano istituzionale». Concludono così. «A fronte di questo quadro desolante ci si chiede come si faccia a emettere comunicati di soddisfazione. I valdostani hanno diritto a conoscere la verità e a non essere illusi con dichiarazioni smentite dai numeri e dai fatti»
Per l’assessore alla Sanità Chantal Certan, seppure abbia votato a favore in giunta, «è un accordo nettamente al ribasso. E’ un accordo non favorevole alla Valle d’Aosta».
Uv e Uvp, regalo da 124 milioni
«La Lega della Spelgatti regala 124 milioni di euro dei Valdostani allo Stato. Si tratta di un accordo al ribasso e fortemente penalizzante per la Valle d’Aosta». A sottolinearlo i gruppi consiliari Union valdôtaine e Union valdôtaine progressiste. Non piace ai due gruppi l’accordo che «di fatto, porta alla rinuncia di 244 milioni di euro in cambio di poche risorse, con vincolo di destinazione e diluite in 7 anni. Ci sarà un impatto irrilevante a favore dei bilanci regionali dei prossimi anni».
Stigmatizzano la clausola di salvaguardia secondo la quale lo Stato, in presenza di emergenze finanziarie, non potrà reclamare oltre il 10% del contributo regionale previsto (dovuto per legge dello Stato) per il risanamento della finanza pubblica. «Se attivata, porterebbe a una potenziale richiesta di eventuali 20 milioni di euro l’anno, annullando di fatto il beneficio a favore della Regione». In conclusione per Uv e Uvp. «Questo è un accordo che favorisce lo Stato, che di fatto recupera 124 milioni di euro e che lo solleva dal rispettare gli impegni finanziari verso la Valle d’Aosta».
Rini (Gm), positiva solo certezza risorse
«Se da una parte la Giunta regionale avrebbe potuto, e senz’altro dovuto, staccare un accordo migliore con un Governo statale a forte connotazione leghista, dall’altra è pur vero che questo accordo restituisce alla Valle d’Aosta la certezza delle risorse a disposizione negli anni a venire per poter programmare i bilanci. Questo ritengo sia l’unico aspetto positivo di questo accordo, che, duole dirlo, ha sancito di riflesso la mortificazione dell’Autonomia valdostana, visto che i contributi oggetto del contenzioso non sarebbero stati dovuti dalla Valle d’Aosta allo Stato». E’ quanto dichiara la consigliera Emily Rini (Misto) commentando l’accordo sul contenzioso con lo Stato.
«A riprova di questo – prosegue – c’è il fatto che se a Roma fossero stati così convinti delle loro ragioni, mai avrebbero rinunciato ad arrivare a sentenza davanti alla Corte Costituzionale. Se qualcuno in Giunta era scettico a riguardo dei termini di questo accordo, scetticismo peraltro legittimo e condiviso da buona parte degli altri colleghi presenti alla riunione della prima commissione, lo strumento più idoneo per esprimere le proprie perplessità sarebbe stato il voto contrario alla delibera, non certo il voto a favore».
(da.ch.)