Scuola, Sammaritani: “assetto edilizia tutto da ridefinire per il prossimo decennio”
Alla luce di diversi fattori importanti tra cui il ruolo dell'ipotetica scuola di Tzamberlet
L’assetto definitivo dell’edilizia scolastica delle scuole secondarie di secondo grado del capoluogo regionale per il prossimo decennio deve necessariamente essere rivalutato alla luce di una pluralità di fattori sopravvenuti.Deve prendersi atto del fatto che le amministrazioni precedenti alla nostra hanno preso decisioni sulla base di dati ed elementi che, nel tempo intercorso da quelle determinazioni ad oggi, hanno subito modifiche anche molto rilevanti. Lo ha sottolineato nel corso dei lavori del Consiglio regionale, l’Assessore all’Istruzione e Cultura Paolo Sammaritani ha risposto a un’interpellanza sulla Riorganizzazione e riqualificazione degli edifici scolastici di istruzione secondaria di secondo grado siti nel Comune di Aosta.
Il ruolo della scuola di Tamberlet
L’Assessore Sammaritani ha dichiarato che: Occorre premettere che, così come è attualmente prevista, quella di Tzamberlet non avrebbe più le caratteristiche di una scuola polmone, bensì quelle di una scuola destinata ad un’utenza di circa mille e 300 studenti. L’idea della realizzazione della scuola di Tzamberlet era quindi sì nata come polmone, per consentire la delocalizzazione turnaria degli istituti scolastici che necessitavano di interventi di risanamento e di messa a norma, ma si era poi trasformata in scuola affatto transitoria.Detto questo, deve prendersi atto del fatto che le amministrazioni precedenti alla nostra hanno preso decisioni sulla base di dati ed elementi che, nel tempo intercorso da quelle determinazioni ad oggi, hanno subito modifiche anche molto rilevanti.Basti pensare, ad esempio, che l’andamento demografico risulta in contrazione e i dati delle iscrizioni scolastiche attestano come nei prossimi anni avremo un calo rilevante degli iscritti alle scuole secondarie di secondo grado, in quanto sono in continuo calo il numero delle nascite e la popolazione giovanile.In sostanza, quindi, se all’epoca di tali scelte le necessità di spazi scolastici erano di un certo tipo, oggi tali necessità vanno attualizzate, come è normale e logico che sia, in presenza di nuovi dati di sviluppo.
Una serie di fattori da considerare
“Per concludere, – ha detto ancora Sammaritani – fattori ed elementi quali: l’andamento demografico, la mobilità, le risorse finanziarie disponibili, la collocazione delle scuole nell’impianto urbanistico urbano, le istanze degli operatori della scuola, i tempi di realizzazione degli interventi già programmati, ma ormai superati, ci fanno pensare che un buon amministratore debba porsi la domanda se le scelte operate nel passato siano ancora attuali o se non debbano essere oggetto di nuova analisi e quindi di una seria ed oggettiva rivalutazione”.
(re.newsvda.it)