Governo VdA, presidente Spelgatti: «o si va a elezioni o si cambia marcia»
Lo ribadisce in un comunicato la Lega Vallée d'Aoste
«O si va ad elezioni o si fa un cambio di marcia, parlando a 35. Ci vuole un cambio di rotta, guardando al futuro, dando risposte di cambiamento». Ribadisce quanto detto in aula in Consiglio Valle il presidente del governo regionale Nicoletta Spelgatti.
No a strumentalizzazioni
Il concetto è esplicitato anche in un comunicato stampa che recita: «il gruppo consiliare Lega Vallée d’Aoste rifugge dalle strumentalizzazioni proposte dagli organi di stampa relativamente all’intervento del Presidente Spelgatti di oggi, giovedì 4 ottobre, in Consiglio regionale». Punta il dito contro «le ricostruzioni giornalistiche che vorrebbero tentativi di accordo con specifiche forze politiche (leggi Uv in particolare ndr) confliggono con quanto espresso da Nicoletta Spelgatti in Aula, e il cui intervento, a beneficio della trasparenza, è disponibile sul podcast della Regione e verificabile da chiunque abbia interesse a diffondere la verità e non speculazioni politiche».
Le ammissioni
Così il capo dell’esecutivo in aula: «In questi tre mesi la maggioranza è stata spaccata al suo interno, e non ha la minima importanza individuare chi siano i buoni e chi i cattivi. Conta solo la divisione che ha paralizzato la possibilità di lavorare per il bene dei valdostani. In questi giorni abbiamo assistito ai tentativi di costruzione di una nuova maggioranza, ma senza effetto. Lo dico chiaro e tondo: o si torna alle urne, subito, o si cambia marcia. E per cambiare marcia bisogna utilizzare senso di responsabilità per guardare avanti, per affrontare concretamente i problemi».
Basta intrighi di Palazzo
La legge dei numeri ha tenuto tutti sotto scacco, basta barricarsi dietro questa situazione. La Valle d’Aosta non può più permettersi questa paralisi. Tutti i 35 eletti devono guardare avanti con senso di responsabilità, uscendo dalle dinamiche di palazzo e capendo dove si vuole andare. La legge elettorale è sbagliata, permette questo stallo politico che fa male alla Valle d’Aosta. Sono aperta a qualsiasi soluzione, perché non mi interessa il passato, voglio solo capire se ci sono i presupposti per lavorare in favore della comunità. Questa è la base per ragionare. Io, ad altre logiche, sono contraria».
(da.ch.)