Saint-Vincent, il Casinò fa litigare maggioranza e opposizione
Maggioranza e opposizione ligitano e non riescon0 a produrre un documento condiviso sulla situazione del casinò.
Si è quindi concluso con un nulla di fatto il Consiglio comunale di Saint-Vincent riunitosi nella serata di martedì 11 settembre. Dopo un lungo dibattito, in cui non sono mancate accuse a vicenda fra maggioranza e minoranza, sono state respinte due risoluzioni che chiedevano azioni concrete per il rilancio della casa da gioco, la cui crisi grava sul futuro è sul tessuto socio-economico del paese.
La richiesta di riunirsi era giunta dai consiglieri di minoranza fortemente stupiti del fatto che ancora nessun consiglio fosse stato convocato per confrontarsi sulla forte crisi in atto per la Casinò de la Vallée spa, di cui il Comune è socio di minoranza. La seduta, a cui hanno partecipato anche l’amministratore unico della casa da gioco Giulio Di Matteo, il direttore generale Stefano Silvestri e il sindaco di Châtillon Tamara Lanaro, ha visto una folta partecipazione di pubblico.
La seduta si è aperta con l’abbandono dell’aula da parte dell’assessore Lucia Riva poiché la sua presenza era inopportuna dal punto di vista istituzionale in quanto il coniuge è dipendente del Casinò.
Il dibattito
Ad aprire le schermaglie fra minoranza e maggioranza è stato il consigliere Ruggero Meneghetti che si è detto stupito del fatto che il sindaco, nonostante il Comune sia socio minoritario, non sia mai stato coinvolto nelle decisioni che riguardavano il Casinò. Dal canto suo il sindaco Mario Borgio, respingendo le accuse al mittente, ha auspicato sin da subito che il Consiglio giungesse ad un documento condiviso che esprimesse la volontà della popolazione di Saint-Vincent di trovare una soluzione reale affinché la casa da gioco non sia costretta a chiudere.
Dopo la lettura delle rispettive risoluzioni, il Consiglio è stato sospeso per permettere ai consiglieri di porre all’amministratore unico domande relative al piano di ristrutturazione e alle prospettive per il futuro. Nel suo lungo discorso Di Matteo ha voluto sottolineare la seppur minima ripresa dei conti e il fatto che il piano di ristrutturazione sia un atto normativo tutt’ora in essere e che eventuali modifiche debbano seguire l’iter dell’approvazione in Consiglio regionale.
Dopo una lunga pausa, e nonostante i tentativi di mediazione, le due parti non sono riuscite ad arrivare a un testo condiviso. Il presidente del Consiglio comunale Paolo Ciambi ha così proceduto con la votazione delle due iniziative che non hanno raggiunto i voti necessari per essere approvate.