Vendemmia 2018: la bassa Valle perde 30-40% della produzione
Vendemmia 2018, una buona annata, tranne che in bassa Valle. Lo sostengono Massimo Bellocchia, enologo esperto e tecnico regionale che, insieme all’enologo dell’Institut Agricol Régional Daniele Domenighetti. In bassa Valle le piogge primaverili abbondanti hanno lasciato il segno, facendo perdere il 30-40% della produzione.
La Valdigne rin recupero dal disastro 2017
Un dato positivo arriva dalla Valdigne che, penalizzata pesantemente dalle gelate nel 2017, è riuscita a recuperare il 90%. «Nel circondario di Aosta, Morgex e Chambave si è già partiti nell’ultima settimana di agosto, con la raccolta delle prime uve che verranno utilizzate come base per gli spumanti – dicono i due esperti -. Nella prima decade di settembre ci saranno le vendemmie del Muller Thurgau, del Pinot Grigio e dello Chardonnay. Sarà poi la volta, tra il 20 e il 30 del mese, di Pinot Nero, Gamay, e Mayolet, seguiti dai bianchi tardivi Traminer e Petite Arvine. Entro la fine di settembre saranno state raccolte tutte le varietà precoci e i bianchi tardivi. A ottobre si raccoglieranno le uve del Cornalin e del Petit Rouge, per concludere poi a metà mese con il Fumin, i Nebbioli e lo Syrah».
Vigne in salute
«I vigneti si sono ripresi molto bene, quest’anno il potenziale, pur non essendo ancora al 100%, ha comunque raggiunto un buon 80-90% – spiegano -. Rispetto all’anno scorso, l’uva sta maturando più lentamente; uno dei motivi è che le piante sono appunto più cariche, avendo sofferto molto la gelata del 2017».
Bassa Valle in difficoltà
Una nota dolente riguarda la bassa Valle dove «le copiose precipitazioni del messe di maggio hanno rappresentato un problema. In un solo mese è caduta una percentuale di pioggia pari a quella di tutto l’anno scorso. Ha rappresentato una problematica importante soprattutto per il tipo di viticoltura in pergola effettuato nella valle d’Aosta, parliamo di una perdita del 30-40% causata principalmente delle malattie crittogamiche favorite dalle condizioni di forte umidità, in particolare la Peronospora» dice Bellocchia.
Domenighetti fornisce alcune informazioni sui tipi di vini che verranno prodotti: «Le uve sono quest’anno più acide, ci aspettiamo perciò da questa vendemmia, la produzione di vini più longevi e profumati. I vini della valle d’Aosta hanno già di per sé una mineralità importante, dovuta al particolare terroir molto sabbioso e con poca argilla, i profumi intensi vengo invece conferiti dallo sbalzo termico e le elevate altitudini di questa regione».
(federica zinotti)