Protesta, Sylvenoire in rivolta contro l’antenna
I proprietari delle case del villaggio di Aymavilles protestano contro il progetto per la realizzazione di un trasmettitore alto 30 metri in mezzo alle abitazioni
«No Antenna che rovina il paesaggio di Sylvenoire».
I volantini con il disegno del pennone alto 30 metri che dovrebbe sorgere in messo a Sylvenoire, nel Comune di Aymavilles, a circa 50 metri dalle case, tappezzanno il villaggio con la speranza di sensibilizzare alla protesta chiunque si trovi a passare di lì.
«Un tempo la foto di Sylvenoire era sul sito del Comune come “la perla di Aymavilles”, ora hanno deciso di cancellarla quella perla» commenta Wim Tielemans, architetto belga che da anni viene in vacanza nel villaggio dove ha una casa, tra i promotori della protesta.
I fatti
Da anni si parla della necessità di potenziare la ricezione delle telecomunicazioni nella zona, aspetto su cui concordano anche i proprietari delle case del villaggio, a sollevare la protesta è la posizione scelta per la costruzione dell’antenna: in mezzo a Sylvenoire.
Giovedì 9 agosto, sono iniziati i lavori per la costruzione dell’antenna.
«I proprietari delle case di Sylvenoire hanno potuto consultare il progetto lunedì 13 agosto nella città di Aymavilles. Gli abitanti sono scioccati! L’antenna sarà alta 30 metri e si trova nel Parco Gran Paradiso, vicino le case. – si legge nel volantino – L’antenna sarà molto visibile da Vieyes e dalla strada che porta a Cogne. Non è integrato nel bosco. L’antenna è completamente in metallo, non sarà dipinta con colori che mimetizzano il traliccio e tutto le parti elettroniche non saranno coperte da un muro di pietra naturale. L’antenna danneggia l’eredità di Sylvenoire, che è la perla di Aymavilles. L’immagine pittoresca di questo villaggio sarà rotta per almeno trenta anni!»
Secondo gli abitanti di Sylvenoire il progetto era stato già rifiutato un anno e mezzo fa, «ma curiosamente, dopo un incontro, il progetto è stato accettato dal comune e dal parco in tutta discrezione e quasi senza cambiamenti!»
Le accuse
I promotori della protesta puntano il dito contro l’amministrazione comunale e l’ente Parco Nazionale Gran Paradiso colpevoli, secondo loro, di non aver fatto nulla per evitare di danneggiare l’immagine del villaggio.
«Il sindaco di Aymavilles, la signora Loredana Petey era perfettamente consapevole delle paure dei residenti. Non voleva intervenire nella procedura. Si rifiuta persino di parlare con la gente di Sylvenoire! (…) I funzionari del parco hanno accettato questo orribile progetto, senza condizioni!
La soluzione
Eppure, dicono i promotori della protesta che hanno interessato della vicenda uno studio legale di Milano, un’alternativa ci sarebbe e sarebbero disposti a offrire, gratuitamente, terreni liberi all’operatore.
«Gli abitanti di Sylvenoire vogliono l’antenna in altra posizione con meno impatto ambientale e visivo, a 100 metri di distanza, ben integrata nella natura, in mezzo agli alberi di alta quota – prosegue il volantino -. L’antenna dovrebbe essere dipinta in un colore appropriato al contesto. Una piccola variazione nel ‘piano regolatore’ è sufficiente per autorizzare un altro terreno. Tale variazione richiede fino a 6 mesi, secondo i funzionari. Gli abitanti di Sylvenoire vogliono offrire terre libere all’operatore di Galata o al comune. Lo studio di architettura, che ha progettato l’antenna, conferma che un’antenna con un’altezza di 15 metri è sufficiente, posizionandola in altro terreno sempre nella zona del villaggio di Sylvenoire. Tecnicamente, l’alternativa da noi proposta non ha costi superiori, bensì inferiori a quelli del progetto attualemente approvato».
I promotori della protesta concludono: «Chiediamo alla classe politica di Aymavilles, di mostrare un po’ di coraggio, e di intervenire immediatamente in questa procedura per proteggere il nostro villaggio turistico e la valle da questo scempio!»
(erika david)