Casinò: Di Matteo, il paziente reagisce alla cura
La relazione di gestione slitta a inizio settembre; i vertici del Casinò sottoporranno al socio Regione una 'modifica' al Piano di rilancio e si dicono pronti ad affrontare il mancato arrivo dei sei milioni di finanziamenti regionali
Per l’amministratore unico della società Resort & Casinò di Saint-Vincent Giulio Di Matteo «il paziente reagisce alla cura». Lo ha sostenuto nell’audizione che ha visto i vertici del casinò a confronto con la Regione. Con Di Matteo il direttore generale Stefano Silvestri.
Nessuna insolvenza
Ha sottolineato l’au: «abbiamo mantenuto la barra dritta anche senza i 15 milioni di fidi bancari. Siamo in uno stato di tensione finanziaria ma non di insolvenza». Ricorda l’ottenimento della fideiussione per le isopensioni e aggiunge: «gli stipendi, i contributi e fornitori sono regolarmente pagati. Sono dati che rivendico». Rifiuta Di Matteo le accuse di immobilismo e annuncia per fine anno un Ebitda (indicatore di profittabilità) positivo che «si attesterà sui cinque milioni di euro, che fa capire che c’è stata un’inversione di tendenza».
Conferma l’amministratore unico di aver chiesto un maggior lasso temporale per la presentazione della relazione di gestione e annuncia la presentazione del documento a inizio settembre. «Non si tratta di una furbesca tattica ma vogliamo dare una fotografia il più veritiera possibile anche in prospettiva. Noi crediamo che l’aggiornamento del Piano sia un’azione doverosa per i fatti sopravvenuti» spiega Di Matteo e annuncia la sua presentazione al socio Regione entro la settimana prossima.
Paziente uscito dal Coma
Sull’ipotesi che i finanziamenti regionali – sei milioni di euro – non arrivino alla scadenza del 31 luglio dice: «Stiamo cercando di attutire gli effetti del mancato arrivo dei sei milioni che non nego avrà ripercussioni. Per noi è un elemento importante perché dà respiro ed è utile al prosieguo del Piano visto gli indici positivi di un paziente che è uscito dal coma».
Il quadro generale
Nel descrivere il quadro Di Matteo ha spiegato: «Si è concentrato in questo periodo un coacervo di scadenze ma tant’è. Un dato che è sicuramente importante è che il bilancio del 31 dicembre 2017 è il primo che ha come periodo di riferimento significativo del Piano industriale, partito nel mese di maggio».
Del mancato reperimento dei 15 milioni dalle banche dice: «Noi oggi abbiamo una situazione di tensione finanziaria intellegibile conoscendo i fatti che si sono verificati dalla discesa in pista questo Piano di rilancio. Un bilancio in perdita di 46 milioni di euro a fine 2016 non è qualcosa che ti fa accogliere a braccia aperte dagli istituti bancari. Oggi abbiamo fidi di cassa per circa 11 milioni di euro, rispetto ai 17 iniziali. La banca Carige ha innescato un effetto domino non positivo per noi, chiedendoci un rientro di tre milioni di euro. Altri due Istituti hanno fatto altrettanto. Inoltre ci presentiamo di fronte alle banche con un braccio legato dietro la schiena che è quello del patrimonio che non possiamo dare in garanzia perché gli immobili sono di proprietà esclusiva della Regione».