Mostre: i galletti di Di Vito ad Aosta dal 19 al 25 luglio
Nella saletta di via Xavier de Maistre il vincitore del "Premio Balan"
“Galletti, galline e altri pezzi di legno”. Questo è il titolo dell’esposizione dell’artigiano Francesco Di Vito, vincitore della IV edizione del “Premio Città di Aosta – Franco Balan” in occasione dell’ultima Fiera di Sant’Orso. L’esposizione, organizzata dall’Amministrazione comunale e che resterà aperta dal 19 al 25 luglio (dopo l’inaugurazione ufficiale di domani, mercoledì 18 luglio alle 18) nella saletta di via Xavier de Maistre ad Aosta, intende rendere omaggio all’opera di Di Vito, avvicinatosi alla scultura all’età di 50 anni, dopo aver “scoperto” l’artigianato valdostano di tradizione per la prima volta all’età di 17 anni visitando la “Millenaria”, formandosi poi nella del maestro Siro Viérin.
Le opere della mostra
Negli anni la passione di Di Vito per l’artigianato è cresciuta, e dal 2000 in avanti ha sempre preso parte alla Foire di Aosta, esponendo in diverse occasioni anche in quella di Donnas nonché nella Mostra-concorso estiva, ottenendo diversi riconoscimenti.La mostra – visitabile a ingresso libero dal 19 al 25 luglio con orario 10-12 e 16-19 – presenterà una sezione retrospettiva per illustrare l’evoluzione dello stile dell’artigiano, un banco allestito come quelli presenti nella Fiera di Sant’Orso, per ricordare i binomi artigianato/Foire e quello tra Franco Balan e la Millenaria, un banco da lavoro per far vedere come da un pezzo di legno possa nascere un oggetto unico ed espressione della creatività e della tecnica degli artigiani del legno valdostani, pur nella sua semplicità e, ovviamente, il quadro premiato dalla giuria del premio Balan 2018 e intitolato “Il pannello dei galletti”.
La soddisfazione di Di Vito
La Giuria ha conferito il riconoscimento «per originalità e creatività nell’interpretare un soggetto che è tradizione nella Fiera di Sant’Orso, un gioco di galletti su tavola in legno. L’opera rientra nello spirito ironico di Franco Balan: il caos e l’ordine, l’energia nel movimento. È un messaggio immediato che si distingue nella memoria di ogni visitatore fra mille altre immagini».«Il Premio Balan ricevuto quest’anno – spiega Francesco Di Vito – mi ha fatto particolarmente piacere soprattutto perché conoscevo Franco Balan, e lo stimavo come un “artista a tutto tondo”. Ricordo quando passava tra i banchi della Fiera fermandosi anche dai neofiti, come ero io, e in un attimo valutava i pezzi, dava consigli e stimoli per continuare e migliorare. Per me il ricordo di Franco è legato non solo alla sua arte ma anche all’artigianato e alla Fiera».(f.c.)