Cogne: svuotamento urgente lago glaciale di Grand Croux
Dall'inizio della prossima settimana per evitare danni a persone e strutture
Lo svuotamento parziale urgente del lago glaciale di Grand Croux, ora completamente riempito, a 2.680 metri di quota, in Valnontey, a Cogne, per evitare una situazione di rischio per persone e strutture.
Intervento già all’inizio della prossima settimana
L’intervento al lago glaciale, che copre una superficie di 12.500 metri quadrati e ha un volume complessivo tra i 55.000 e i 70.000 metri cubi, dovrebbe partire già all’inizio della prossima settimana, meteo permettendo, e “prevede – come ha spiegato il direttore della protezione civile, Pio Porretta, nel corso di una conferenza stampa convocata oggi pomeriggio, venerdì 13 luglio – lo svuotamento parziale del lago fino al raggiungimento di una soglia di sicurezza per evitare lo svuotamento improvviso che si verificò il 16 agosto del 2016, quando fortunatamente non ci furono danni a persone e infrastrutture, ma ci volle l’intervento della protezione civile per l’evacuazione delle numerose persone rimaste bloccate o impaurite a causa dell’evento“.
La soluzione ideata in sinergia
La soluzione tecnica ideata, che è frutto della sinergia proficua tra, in primis, la Fondazione Montagna Sicura e il corpo valdostano dei vigili del fuoco, sotto la regia dei tecnici dell’assessorato regionale alle opere Pubbliche, prevede in particolare lo svuotamento del lago di Grand Croux (che iniziò a formarsi nei primi anni 2000 e fu individuato dai tecnici del Parco Nazionale del Gran Paradiso), mediante l’uso di idrovore, con l’azione combinata di più motopompe che dovrebbe permettere, a regime, lo smaltimento di circa 7000-9000 metri cubi al giorno che farebbero abbassare in modo significativo il livello nell’arco di una settimana, massimo dieci giorni .
Situazione da tenere sotto costante controllo
“Le incertezze rimangono – hanno spiegato i tecnici regionali – e durante le operazioni di svuotamento verranno analizzati e monitorati tutti i dettagli per meglio gestire la situazione. Nello stesso tempo si proseguiranno valutazioni e studi per fornire una soluzione definitiva alla delicata situazione. Una possibilità, in quest’ottica, potrebbe essere quella di posizionare un “sifone” per uno scarico continuo del lago oppure lo scavo di un canale sulla parete in ghiaccio ovvero di un canale di scarico sulla sponda roccia/detrito”.
(f.c.)