Casinò: contratto nazionale, Savt escluso da contrattazioni
Il sindacato autonomo stigmatizza in un comunicato la scelta di Federgiochi di convocare solamente le sigle rappresentate in tutte e quattro le case da gioco
Savt escluso dalle trattative per l’eventuale stipula di un contratto nazionale per i quattro Casinò. Questa la situazione che il sindacato denuncia «con forza», una decisione «comunicata da parte della Federgioco», che in questo modo «toglie di fatto dal tavolo il sindacato maggiormente rappresentativo del casinò di Saint Vincent».
La decisione
Secondo il “Syndicat Autonome Valdôtain des Travailleurs”, la comunicazione sarebbe arrivata con una mail del presidente di Federgioco, Olmo Romeo, nella quale «il Consiglio Direttivo, ha deliberato di invitare, per la data dell’ 11 luglio p.v. e per i prossimi incontri ancora da calendarizzare, unicamente le OO.SS. maggiormente rappresentative a livello nazionale e presenti in tutte e quattro le Case da Gioco». Questo ha di fatto escluso il Savt, con una decisione «adottata a seguito delle richieste di partecipazione pervenute anche da altre Organizzazioni Sindacali, non rappresentate a livello nazionale e presenti unicamente in una Casa da Gioco».
L’attacco del Savt
Il sindacato valdostano non ci sta e ricorda che la sua attività è «riconosciuta e tutelata dal Decreto del Presidente della Repubblica n° 430 del 28 dicembre 1989, che prevede per la Valle d’Aosta, alle associazioni costituite tra le minoranze linguistiche, l’estensione dei diritti riconosciuti da norme di legge alle associazione aderenti alle confederazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale». Inoltre, la sigla sindacale ricorda di essere in confederazione dal «1972 con Cgil, Cisl e Uil».
«Siamo sconcertati»
Si dicono letteralmente «sconcertati» il segretario di categoria Alessandro Parrella, il segretario regionale Claudio Albertinelli e il segretario generale Guido Corniolo, che evidenziano come «il Savt abbia regolarmente sottoscritto al Ministero del Lavoro l’unico documento firmato negli anni relativo alla contrattazione nazionale». Il sindacato, poi, ha «continuato a essere regolarmente convocato anche in seguito su tale materia».
«E’ paradossale – continua i segretari – che anche l’attuale presidente di Federgioco ha convocato il Savt a Roma il 30 maggio per la riunione che aveva come unico punto la riapertura del confronto sul contratto nazionale».
Il direttivo non capisce «cosa sia cambiato», anche se probabilmente «non è piaciuta la posizione critica assunta dal Savt su tale percorso», avendo il sindacato «sollevato forti perplessità sul fatto che un CCNL possa risolvere la crisi delle case da gioco».
«Intervenga la proprietà»
Stando così le cose, il Savt si augura che «i rappresentanti della proprietà, oltre che le altre sigle sindacali, intervengano affinché la Federgioco torni immediatamente indietro sulla decisione presa, altrimenti ci vedremo obbligati a tutelarci nelle sedi opportune». Sarebbe «grave togliere la voce a una parte importante dei lavoratori coinvolti, magari per portarli a subire decisioni prese ed avvallate in sedi che nulla hanno a che fare con la Saint-Vincent».
(al.bi.)