Poste: la Cgil preoccupata seriamente per l’occupazione
Per il sindacato la riorganizzazione generale di Poste Italiane mette a rischio posti di lavoro e stabilizzazioni di contratti
Grande preoccupazione da parte della Slc Cgil riguardo alla riorganizzazione generale che sta interessando proprio in questo periodo il servizio postale nella nostra regione, con ricadute pericolose sull’occupazione e sulle nuove assunzioni.
La preoccupazione della Cgil per l’occupazione
“Siamo d’accordo con le politiche attive messe in atto da Poste Italiane – spiega Barbara Capelli, portavoce della Slc Cgil Valle d’Aosta – ma sono assolutamente necessarie più assunzioni e più stabilizzazioni. Siamo seriamente preoccupati per l’occupazione in generale nel settore. In Valle d’Aosta, infatti, da 108 zone regolari si è passati a 80 macro-zone, con una riduzione attuale del 20% dei postini. Ci troveremo davanti a dei paradossi con i comuni più piccoli, in cui viene distribuita la posta a giorni alterni, mentre in quelli più grandi verrà effettuato il servizio postale anche nel pomeriggio. Il problema si presenterà nella sua gravità in tempi futuri non certo lontani”.
La rivalutazione del ruolo del postino soprattutto nelle piccole comunità
La stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato, uno dei punti principali della riorganizzazione delle poste, è una buona notizia per la Slc CGIL Valle d’Aosta, ma ci sono delle situazioni contradditorie: “In Valle d’Aosta – sottolinea Barbara Capelli – le stabilizzazioni, infatti, saranno complessivamente 10 in un anno e sono davvero poche, a nostro avviso. Con gli incentivi per andare in pensione anticipatamente si perderanno 9 postini e il prossimo anno ci sarà un’ulteriore diminuzione del personale. La stabilizzazione è necessaria, perché il 40% dei contratti a tempo determinato è una percentuale alta, ma i numeri di stabilizzazioni, che ci vengono presentati, non sono ancora sufficienti per un territorio come quello valdostano. Quindi è positivo il progetto delle politiche attive, anche se nei fatti sembra più uno specchietto per allodole. I nostri sono paesi con una particolarità territoriale e determinate caratteristiche che li distinguono da altre zone. Non si può continuare a giocare sulla pelle dei lavoratori e il problema dei postini tocca tutta la comunità. Temiamo la reazione della gente, abituata a ricevere la posta ovunque, anche nelle zone più lontane dai centri abitati. A guadagnarci sarà l’e-commerce – conclude Barbara Capelli – ma anche su questo bisognerà fare un ragionamento serio e bisognerà valutare attentamente il ruolo del postino e il rapporto diretto con le persone che cambierà e questa inversione di rotta non sarà facile da fare accettare dai valdostani in generale”.
(f.c.)