Forestali: dichiarato lo stato di agitazione
La mossa decisa all'unanimità dopo l'assemblea di lunedì scorso: si chiedono sforzi sull'indennità pensionabile, il riconoscimento dei gradi e una legge regionale
Dopo la lettera di “sveglia” al possibile nuovo governo regionale, i sindacati alzano la posta e dichiarano lo stato di agitazione dei forestali. La decisione è arrivata lunedì pomeriggio, dopo l’assemblea dei dipendenti del Corpo Forestale della Valle d’Aosta, che ha analizzato le problematiche del settore e le specifiche proposte di rinnovo contrattuale.
«A seguito di un’attenta analisi della situazione, i presenti all’unanimità hanno votato a favore della proclamazione dello stato di agitazione» si legge in un comunicato diffuso da FP/CGIL, CISL/FP, SAVT/FP, UIL/FPL, CONAPO e FIALP/SIVDER, che elencano le motivazioni che hanno portato alla scelta.
Le motivazioni
Per prima cosa, appare «irricevibile la proposta fatta dal Comitato regionale per le relazioni sindacali» riguardante, in particolare, «l’aggiornamento dell’indennità pensionabile». I sindacati, infatti, chiedevano di adeguarla «alle altre forze di polizia», come espresso anche dalla «direttiva emanata dall’apposito comitato per le politiche sindacali». Invece, pare essere arrivata una «proposta penalizzante e non in linea con quanto dovuto».
Le organizzazione sindacali, poi, sottolineano la «necessità di riconoscere i gradi assegnati agli appartenenti al Corpo», in quanto questi, a oggi, sono «riconosciuti solo a titolo onorifico». In realtà, secondo i sindacati, «i gradi vengono esercitati nell’attività lavorativa quotidiana vista l’organizzazione verticistica del Corpo, ma non si vuole riconoscere la giusta differenziazione economica».
Serve una legge regionale
Insomma, come già ribadito nella lettera indirizzata al nascituro governo, gli organi di categoria evidenziano la «necessità di rivedere la legge regionale in materia», in quanto «non più in linea con le novità normative intercorse a livello nazionale». A questo proposito, si ricorda la costituzione di «un apposito gruppo di lavoro bilaterale che ha predisposto una bozza di disegno di legge condivisa tra le parti». Questa proposta, però, «non ha mai iniziato l’iter per l’approvazione».
Tale revisione si rende necessaria poiché «propedeutica a una nuova organizzazione del lavoro», da cui deriverebbe anche l’integrazione di «una dotazione organica sempre più carente»
Stato di agitazione
I sindacati concludono ricordando come saranno avviate «le procedure relative allo stato di agitazione non appena si sarà insediato un nuovo Governo regionale legittimato a prendere decisioni e determinazioni su una vertenza di tale importanza».
(al.bi.)