Cgil: “rendere pubbliche le scuole paritarie”
Rendere pubbliche le scuole paritarie: lettera di Lucia Arado, coordinatore regionale scuole paritarie FLC Cigl Aosta
“In Valle d’Aosta esistono 4 scuole paritarie: il liceo di Courmayeur, il Don Bosco di Châtillon, lo Iar di Aosta e l’ IPRA di Châtillon. Normalmente quando si parla di scuole paritarie si parla di scuole, gestite da soggetti privati, che intendono avviare un’attività imprenditoriale, avendo come fine quello di ottenere un guadagno. In Valle d’Aosta le scuole paritarie invece hanno delle particolarità. Prendiamo ad esempio l’Ipra che è la realtà che conosco meglio. Questo progetto è nato dall’idea, che direi molto azzeccata, di alcuni soggetti, tra cui l’ADAVA e alcuni amministratori del momento, di attivare un percorso che ad oggi non esisteva, che avrebbe dato l’opportunità di ottenere un diploma e di accedere all’università, visto che in quel momento esisteva solo un percorso di formazione. Nel 2001 quindi è stata attivata la prima classe e attualmente ogni anno abbiamo 12 -13 classi.
L’Ipra è una realtà importante, che prepara molti ragazzi che trovano poi facilmente lavoro al termine del percorso. Essa però è gestita da una fondazione privata, nello specifico la fondazione formazione professionale turistica , che agisce come un soggetto privato, ma che ha la caratteristica principale di ottenere i suoi finanziamenti interamente dalla Regione e nello specifico dell’Assessorato al turismo. Queste particolarità ci impongono alcune importanti riflessioni. La prima è di ordine sindacale: ai lavoratori dell’IPRA ad esempio viene applicato il contratto Aninsei. Questo tipo di contratto viene di norma utilizzato da soggetti privati, che decidono di applicare una politica di gestione delle risorse del personale , che mira al risparmio. Questo fa sì che questo contratto sia sfavorevole sia dal punto di vista normativo che dal punto di vista economico, non solo rispetto al contratto della scuola pubblica, ma anche rispetto a tutte le altre tipologie di contratto delle scuole private. Questa situazione causa un altro grande problema, che è quello di un turnover del corpo docente molto spinto. Da un certo punto di vista questo potrebbe sembrare un fattore positivo, ma data l’entità del fenomeno, riteniamo che questo sia invece negativo per la continuità didattica rispetto agli alunni. Il perché di questo fenomeno è semplice: i lavoratori che arrivano all’Ipra, appena possono, passano ALL’ISTRUZIONE pubblica, dove il CCNL è più favorevole. Questo fenomeno tra l’altro mette a rischio ogni anno la parità scolastica. Si pone dunque una domanda: quanto è corretto gestire in modo così privatistico una realtà che attinge al 100% da finanziamenti pubblici?
Un altro problema è l’accesso alla nostra scuola. Come sapete per entrare gli alunni devono superare un test di ingresso, perché i posti sono limitati e gli spazi pure. Fatto sta che ogni anno moltissimi ragazzi restano fuori dalla porta, il prossimo anno saranno una quarantina, perché purtroppo come quest’anno probabilmente si attiveranno solo 2 classi prime. Questi ragazzi dovranno studiare fuori Valle, cambiare indirizzo o cambiare percorso e rivolgersi alla formazione. Questo problema si riflette anche sulla disponibilità ad accogliere alunni disabili, il prossimo anno potremo accogliere solo alcuni alunni con disabilità, perché mancano le risorse. Così ci è stato detto! Ma è corretto tutto ciò? Ecco questo nella scuola pubblica non avverrebbe.
È giunto quindi il momento che la comunità, ma soprattutto la politica faccia una seria riflessione e prenda delle importanti decisioni. È tempo di rendere pubbliche queste realtà private, che di fatto private non sono, se non nella gestione. Auspichiamo dopo il 20 maggio che ci sia una ventata di aria fresca, che tanto farebbe bene alla scuola, ai suoi lavoratori, e alla comunità valdostana tutta.
(Lucia Arado, coordinatore regionale scuole paritarie FLC CGIL Aosta)