Inverno Valle d’Aosta, turisti stranieri superano gli italiani
I turisti stranieri superano quelli italiani. E’ quanto emerge dal rapporto di TurismOK sull’inverno 2017-2018 in Valle d’Aosta, che è stato il più frequentato di sempre.
Secondo i dati rilevati da TurismOK, circa 460.000 sono stati gli arrivi, con un +1,8% rispetto all’inverno precedente. Si consolida dunque un trend positivo di arrivi che interessa la Valle d’Aosta ormai da diversi anni.
Le presenze registrate nei comprensori della Valle d’Aosta in questi mesi sono state 1.537.893, in crescita rispetto al passato, ma inferiore all’inverno 2015/16, il migliore degli ultimi 10 anni con 10.000 presenze in più rispetto a quello appena trascorso.
Boom di turisti stranieri, calo degli italiani
Le presenze di turisti stranieri sono in aumento, confermando un trend che si protrae ormai dalla stagione invernale 2009/2010. Con le loro 834.000 presenze, gli stranieri fanno registrare alla Valle d’Aosta un nuovo record nel tasso di internazionalizzazione, arrivando a rappresentare nei mesi invernali il 54,2% delle presenze totali registrate in Valle d’Aosta. “Va comunque detto che questa percentuale è supportata sì dall’aumento degli ospiti stranieri, ma soprattutto dal calo delle presenze italiani invernali (circa 703.000), che per il 2° anno di seguito registrano un calo”, precisa TurismOK.
Le presenze di turisti stranieri in Valle d’Aosta sono rappresentate per oltre il 70% da 6 nazioni e, tra queste, oltre il 54% è composto da 3 stati europei, ovvero Regno Unito, Svezia e Francia.
In totale, la permanenza media degli ospiti stranieri è di circa 4,6 notti, con i turisti polacchi che soggiornano nella nostra regione in media per oltre 6 notti e subito a ruota con 5,7 notti gli ospiti russi e inglesi.
“Puntare ad esempio su un target internazionale potrebbe rappresentare un’opportunità per aumentare il tasso di permanenza media invernale nelle località alpine”, osserva TurismOK.
I turisti italiani
Per quanto concerne le regioni di provenienza dei turisti italiani, queste sono focalizzate per circa 2/3 dalle regioni di prossimità, principale bacino di utenza turistica della Valle d’aosta in ogni periodo dell’anno. Soprattutto nella prima parte dell’inverno Lombardia, Piemonte e Liguria da sole rappresentano circa il 70% delle presenze italiane, per poi scendere gradualmente fino al 56% nel mese di marzo.
Permanenza: Monte Cervino in testa
A livello di permanenza media nell’inverno 2017/2018 l’area del Monte Cervino è quella a registrare soggiorni più lunghi, con circa 4,6 notti, mentre la valle del Gran Paradiso, quella del Gran San Bernardo e la Valle Centrale sono quelle nelle quali mediamente i turisti si fermano meno, con un dato che si attesta rispettivamente sul 2,4% per le prime due e un 2,2% dell’ultima.
Monte Bianco e Monte Cervino fanno la parte del leone
La ripartizione delle presenze nei vari comprensori turistici della Valle d’Aosta è disomogenea e sbilanciata. Nel comprensorio turistico del Monte Bianco si concentra ad esempio il 28,2% del totale delle presenze invernali 2017/18 (pari a 432.839 presenze) e nell’area del Monte Cervino le presenze si attestano sul 25,5% del totale, queste due aree da sole rappresentano dunque più del 50% della permanenza turistica totale della regione Valle d’Aosta nell’inverno appena trascorso. L’area del Gran San Bernardo registra invece 23.701 presenze ovvero l’1,5% del totale delle presenze turistiche nei mesi invernali in Valle d’Aosta.
Soggiorno preferito? In hotel
Nell’inverno appena trascorso la tipologia di struttura ricettiva più richiesta è stato l’hotel, con il 74% delle preferenze. Anche le RTA risultano molto ambite, con circa il 10% delle presenze totali, mentre tutte le altre tipologie di esercizi ricettivi registrano il 4% di ospiti.
A livello di permanenza media nell’inverno 2017/2018 sono le soluzioni in appartamento quelle che registrano soggiorni più lunghi: 4 notti medie nelle RTA, 3,4 nei CAV e negli Hotel, 3,3 nelle case per ferie e a calare nelle altre tipologie di strutture.
(re.newsvda.it)