Memorial day, la fiaccola della memoria e della legalità compie 20 anni
Il 20° Memorial Day…per non dimenticare è partito stamattina, martedì 29 maggio, dalla Fondazione Ollignan di Quart.
Il gruppo valdostano di ciclisti-tedofori della Polizia di Stato e di quella penitenziaria, dei Vigili del fuoco, dell’Esercito, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e del Corpo forestale, che fiaccola della memoria e della legalità alla mano raggiungeranno in giornata, facendo prima tappa alla caserma della polizia stradale di Pont-Saint-Martin, intitolata a Giuseppe Iorio, la questura di Torino.
“Si sono già tenute altre sei staffette che hanno attraversato l’Italia – ha spiegato Massimo Denarier, segretario regionale del Sap, sindacato autonomo della Polizia, ideatore del Memorial Day – con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo di quei servitori dello Stato che si sono sacrificati per tutti noi”.
La prima edizione nel 1999
Dall’anno del suo esordio, il 1999, il Consiglio Valle patrocina questa importante iniziativa – ha ricordato la vicepresidente del Consiglio valdostano, Patrizia Morelli, – perché pensiamo che trasmetta messaggi forti, relativi alla legalità, al rispetto e alla convivenza civile. La fiaccola che arde è il simbolo della luce che trasmette i valori in cui crediamo e mantiene vivo il ricordo di coloro che hanno dato la propria vita per gli altri”.
Per non dimenticare
Il memorial day ha spento quest’anno la ventesima candelina e prosegue la sua corsa in onore delle vittime del terrorismo, della mafia, del dovere e di ogni forma di criminalità. Nel corso della manifestazione, sono stati ricordate alcune di queste persone come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi nel 1992 a Palermo, e il procuratore della Repubblica Bruno Caccia, ma anche personaggi valdostani che hanno perso la vita svolgendo il loro lavoro rivolto al prossimo come Erik Mortara, a cui è intitolata la caserma dei Vigili del fuoco di Aosta.
“La Polizia svolge diverse attività nelle scuole – ha concluso Denarier- che hanno lo scopo di far conoscere ai ragazzi le storie di questi personaggi per non rimanere superficiali ma andare sempre a fondo di ciò che li circonda, anche tramite l’uso di internet”.
(nadine blanc)