Uv: scoppia la questione morale, congresso a fine giugno
L’Uv va a congresso entro fine giugno. La data più accreditata dovrebbe essere sabato 30. Lo ha deciso il Conseil Fédéral riunito questa sera, lunedì 28, nel salone Bonomi di Verrès.
Il presidente Ennio Pastoret avrebbe voluto il congresso a settembre, ma è passata la linea dell’urgenza di David Follien, che ha chiesto un confronto immediato. Alla votazione, 35 contro 30 (3 astenuti).
Conseil fiacco
Chi si aspettava un Conseil infuocato dopo la débacle elettorale è rimasto deluso. Pastoret si è assunto le responsabilità “di un risultato non soddisfacente”, ma non si è dimesso, come invece chiesto per esempio dal sindaco di Arvier, Mauro Lucianaz e dal candidato non eletto Osvaldo Chabod; porterà il Mouvement appunto a congresso.
Uv e la questione morale
Non si è parlato neanche di come affrontare le consultazioni per la formazione del nuovo governo. Tema centrale della serata è stato la questione morale. L’assessora all’Istruzione e Cultura Emily Rini ha detto che “bisogna essere garantisti, ma non degli struzzi, perché non è nascondendo i problemi che questi si risolvono magicamente; anzi, scoppiano e rischiano di essere ingestibili. La questione interna all’Uv non è più derogabile. Lo si deve nell’interesse del Movimento stesso e delle persone perbene che ne fanno parte. Se non la si vuole affrontare, per l’Uv sarà la fine”. Sulla stessa lunghezza d’onda David Follien e David Sapinet.
Giovanni Barocco precisa
C’era attesa per l’intervento dell’ex sindaco di Quart, Giovanni Barocco, primo escluso alle Regionali, il quale poco prima delle 4 del 22 maggio attraverso un tweet chiedeva le dimissioni di Augusto Rollandin. Barocco non ha fatto alcun passo indietro, ma ha spiegato che quel tweet “non era un attacco personale a Rollandin, ma il risultato in sintesi di una analisi politica”.
In sala, i neo eletti consiglieri regionali, i quali però, al pari di Rollandin, non sono intervenuti.
Le consultazioni
Per le consultazioni è stata nominata nei giorni scorsi una commissione politica guidata dal senatore Albert Lanièce, della quale non fa parte Augusto Rollandin. La decisione dell’ex presidente della Regione di lasciare opportunamente spazio ai “colleghi” è l’unico passo indietro del momento.
(re.newsvda.it)