Albergatori: «le nostre richieste per lo sviluppo del turismo»
I professionisti dell'ospitalità hanno presentato ai candidati alle imminenti elezioni regionali le richieste «a sostegno dell'attività imprenditoriale e per una politica di sviluppo turistica».
1170 imprese che offrono qualcosa come 53 mila posti letto e che dal punto di vista occupazionale pesano – insieme alla ristorazione – per 10mila contratti di lavoro ogni anno.
Sono gli albergatori della Valle d’Aosta che, per bocca del loro presidente Filippo Gérard si rivolgono a tutte le forze politiche e a tutti i candidati alle Regionali e che hanno «individuato le priorità a sostegno delle attività imprenditoriali e per una politica turistica che va intesa come una serie coordinata di scelte, di azioni strategiche e di obiettivi operativi».
Le richieste degli albergatori
Sono sei le macro aree di interesse suggerite dagli albergatori che sottolineano la necessità di ribadire, di credere e di accrescere la consapevolezza «che il turismo non è un settore marginale, ma che è il settore trainante dell’intera economica regionale e che sempre di più lo sarà,s tando alle previsioni e agli indicatori statistici».
Locazioni turistiche brevi: stesso mercato stesse regole, chiedono gli albergatori dicendosi nè contrari nè protezionisti rispetto a nuove e complementari forme di ricettività (dopo la querelle con il grupo di host Airbnb, ndr). Tra le altre richieste, la regolamentazione della locazione turistica breve e l’introduzione dell’imposta di soggiorno.
Riorganizzazione del sistema turistico: gli albergatori chiedono sia individuato un unico soggetto, possibilmente a carattere privatistico, che assuma direttamente le funzioni di coordinamento e di promozione di tutte le iniziative la cui competenza è attualmente frazionata tra diversi assessorati. Due esempi? Vinitay e la Borsa Mediterranea del Turismo.
Maggiori risorse: secondo i professionisti dell’ospitalità, la centralità strategica del turismo e della sua promozione vanno riconosciute in modo esplicito. Adeguate risorse del bilancio devono essere impiegate sia in promozione che in investimenti strutturali. Ad esempio gli impianti di risalita e i collegamenti intervallivi sono un fattore determinante ma bisogna creare e investire in prodotti con forte attrattività, ad esempio percorsi culturali, poli museali, parchi tematici, circuiti enogastronomici, percorsi bike e benessere.
Sostegno agli investimenti: bisogna incoraggiare gli inerventi regionali a sostegno delle attività turistico-ricettive; ogni investimento fatto su una struttura ricettiva produce, a cascata, una ricaduta positiva sugli altri comparti economici, offrendo opportunità occupazionali.
Pressione fiscale: Considerando il pesante carico fiscale complessivo, gli albergatori chiedono di estendere il principio della deducibilità dell’IMU sugli immobili strumentali anche per gli immobili alberghieri.
Sistema dei trasporti: porre fine ai continui aumenti sulle tratte autostradali e investire nell’ammodernamento della rete ferroviaria che collega la nostra regione con il capoluogo piemontese sono le urgenze, per non dire emergenze. «Dobbiamo definire quale ruolo debba avere l’aeroporto regionale – concludono gli albergatori – e in ogni caso terminare i cantieri lasciati allo sfascio. E’ necessario rafforzare i collegamenti con gli aeroporti internazionali di Torino, Milano, Ginevra e Orio al Serio, attraverso servizi shuttle economici, efficienti e confortevoli».
Nella foto, turisti all’Arco d’Augusto, nell’ambito delle visite del capoluogo promosse con la collaborazione dell’Adava e le società delle guide turistiche.
(c.t.)