CVA: l’utile netto è di 41,6 milioni di euro
L'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2017, anno caratterizzato dalla contrazione importante della produzione idroelettrica causata dalla siccità; 10,8 milioni stanziati per il Fondo Rischi.
L’assemblea degli azionisti di Compagnia Valdostana della Acque ha approvato il bilancio d’esercizio 2017 e il documento consolidato del Gruppo Industriale al quale fa parte.
Nell’anno caratterizzato da una contrazione della produzione idroelettrica causata dalla siccità, CVA fa segnare ricavi netti consolidati di 858,8 milioni di euro.
L’utile netto a 41,6 milioni di euro è in calo rispetto allo scorso anno (48,3 milioni) ma solo per effetto dello stanziamento di 10,8 milioni al Fondo rischi.
«La nuova modalità di gestione dell’attività di trading e le modifiche organizzative introdotte, insieme alla forte attenzione ai costi, hanno permesso di contenere gli effetti correlati ai minori volumi di energia prodotta» – si legge in una nota dell’azienda; l’amministratore delegato Enrico De Girolamo esprime «grande soddisfazione, anche considerate le avverse condizioni meteo che hanno influenzato nel 2017 la produzione».
I costi operativi sono scesi del 19,9%, passando dai 921 milioni del 2016 ai 737,9 milioni di euro del 2017. La situazione finanziare della società rimane «molto solida» come certificato da diversi rating.
Tra le operazioni che hanno caratterizzato il 2017, in esecuzione del nuovo Piano Industriale, CVA ha avviato un impegnativo programma di innovazione denominato CVA 2022 e finalizzato a «rendere il Gruppo, un operatore di riferimento nella comprensione, adozione e implementazione di nuove tecnologie».
Approfondimenti, interviste e commenti su Gazzetta Matin di lunedì 14 maggio.
(re.we.)