Mutuo consolidamento: 10 milioni per le PMI valdostane
Finaosta, Confidi e Valfidi mettono in campo un provvedimento per alleviare la situazione debitoria di micro, piccole e medie imprese della nostra regione «con margini di sviluppo» valdostane
Un fondo da 10 milioni di euro, per consentire alle micro, piccole e medie imprese valdostane (PMI), «meritevoli di aiuto» e con prospettive di crescita e consolidamento, di sostituire parte delle situazioni debitorie con il sistema bancario, con un unico finanziamento pluriennale a tassi fissi vantaggiosi.
Questo, in estrema sintesi, “Mutuo consolidamento”, l’iniziativa presentata giovedì da Finaosta, Valfidi, Confidi e amministrazione regionale, che prenderà il via il 2 maggio e sarà riservata alle imprese con meno di 250 dipendenti.
«No salva imprese decotte»
Entra nei dettagli il presidente di Finaosta Massimo Lévêque, parlando di una misura «destinata a imprese con prospettiva di consolidamento e crescita, non si tratta di un salva imprese decotte – sottolinea -. L’obiettivo è quello di dare strumenti finanziari a condizioni vantaggiose, magari arrivando anche a ottenere ripercussioni positive sul livello dei tassi bancari, che possano favorire anche le imprese che non rientreranno nell’iniziativa».
Domande online
Le domande apriranno il 2 maggio e potranno essere presentate online, o presentandosi negli uffici di Finaosta, Condifi e Valfidi. «Qui sarà avviata la fase di studio per assegnare i 10 milioni di euro messi sul tavolo da Finaosta – continua Lévêque -. Di questi, 3 saranno riservati per operazioni tra i 25 mila e i 100 mila euro, 7 milioni saranno invece destinati alle operazioni dai 100 mila ai 500 mila euro; in questo modo garantiremo l’accesso anche a piccole iniziative».
Tasso «intorno al 2.02%»
«Si parte, poi avremo la possibilità di mettere a punto e affinare lo strumento – spiega il vice direttore generale di Finaosta, Roberto Francesconi -. Il meccanismo è semplice e consentirà alle aziende in salute di sottrarre risorse al pagamento del debito, per concentrarle in programmi di sviluppo».
Raggruppando in «un unico finanziamento della durata massima di dieci anni», continua Francesconi, una serie di «possibili debiti finanziari con tassi superiori o scadenze ravvicinate» o ancora «mutui» e «finanziamenti» vicini alla scadenza, le imprese potranno così liberarsi dal «cappio dei finanziamenti» pensando a nuovi investimenti.
Le cifre
Le cifre sono chiare. All’iniziativa potranno accedere operazioni tra i 25 e i 500 mila euro, con le imprese che dovranno presentare «una fideiussione solidale» o la «garanzia prestata da Valfidi o Confidi VdA». Oltre al consolidamento del debito bancario, poi, Finaosta metterà a disposizione un «margine ulteriore del 25% per finanziare liquidità che potrebbe innescare un prezioso processo di sviluppo». Le rate di ammortamento saranno di 3 o 6 mesi, con tassi che vanno dall’1% a crescere «a seconda del rating che verrà assegnato all’impresa – spiega ancora Francesconi -. Concretamente, nella peggiore delle ipotesi, per aziende che non hanno a disposizione il regime “de minimis”, il tasso previsto si colloca intorno al 2.02%, cui va aggiunta la quota destinata a Confidi e Valfidi, tra lo 0.7% e lo 0.75%».
Finanziaria deve supportare
Ovviamente entusiasti i commenti della parti in causa, per un provvedimento che prevede un esborso di 100 euro per l’apertura di pratiche sotto i 100 mila euro e di 250 euro per quelle fino a 500 mila. Se Andrea Leonardi, presidente di Valfidi, parla di «connubio importante, che porta sostegno alle imprese locali», l’assessore al Bilancio, Renzo Testolin, rimarca la nascita di un «prodotto costruito con molta attenzione» e in grado di «soddisfare le imprese che vogliono crescere, grazie a un ammorbidimento della situazione finanziaria». Finaosta, secondo Testolin, acquisisce qui il ruolo di «supporto e stimolo per creare soluzioni migliori a favore del tessuto produttivo».
Ottimista anche l’assessore alle Attività Produttive, Jean-Pierre Guichardaz: «E’ un provvedimento che fa parte di un piano di politica industriale rinnovata – dice -; lo scopo è quello di garantire l’insediamento e il consolidamento delle imprese».
Cresce impiego del sistema bancario
Ma come mai la misura arriva in questo momento? «I dati aggregati sul sistema creditizio mostrano, a gennaio, una crescita nell’impiego del sistema bancario da parte di imprese e famiglie – conclude Lévêque -. Arriviamo ora dopo un lungo lavoro e siamo pronti a dare risposte con un prodotto ragionato che potrà poi essere rivisto in futuro». Perché dopo aver «aiutato aziende in difficoltà – chiosa il presidente della Chambre, Nicola Rosset – pensiamo a chi può diventare un trascinatore della nostra economia».
(alessandro bianchet)