Istruzione: otto scuole dell’infanzia a rischio chiusura
Lo denunciano i rappresentanti sindacali dopo il tavolo di confronto con l'assessora Rini e il Sovrintendente Gentile: i comuni interessati sono Aosta, Pontey, Emarèse, Fontainemore, Rhemes-Saint-Georges, Valgrisenche, Valsavarenche e Valpelline. L'assessora: «impossibile fare diversamente, andremmo contro la legge».
Sono otto le scuole dell’infanzia valdostane a rischio chiusura già dal prossimo anno scolastico.
«Aspettiamo il decreto del Presidente della Regione sull’organico di diritto ma il rischio è tangibile» – commenta Claudio Idone di Flc Cgil -.
L’allarme è stato lanciato dai sindacati Cgil, Cisl, Savt, Snals Confsal all’indomani del tavolo di confronto con l’assessora all’Istruzione e Cultura Emily Rini e con il Sovrintendente agli Studi Fabrizio Gentile.
Le scuole a rischio chiusura
A rischio chiusura, la scuola dell’infanzia di via Avondo ad Aosta, l’asilo di Pontey (i bambini che frequentano saranno spostati a Châtillon Chameran), Emarèse (gli iscritti confluiranno alla scuola di Montjovet), Fontainemore (i 5 bambini iscritti frequenteranno l’asilo di Lillianes), Rhêmes Saint-Georges e Valsavareche (Introd), Valgisenche (Arvier) e Valpelline (i 9 bambini iscritti andranno alla scuola dell’infanzia di Roisan).
Otto scuole chiuse e i posti nella dotazione organica che calano di 14 unità, complici i pensionamenti. «E pensare che sul tema del precariato nella scuola dell’infanzia e primaria, abbiamo sollecitato a più riprese un piano pluriennale di stabilizzazione dei precari – commenta Idone – l’elenco GAE, graduatorie a esaurimento, conta 66 nomi. Con la progressiva denatalità che registriamo ogni anno, questa graduatoria durerà oltre 10 anni – spiega sconsolato il rappresentante Flc Cgil – mentre non si è minimamente parlato di come riorganizzare il modello della scuola dell’infanzia, che mostra alcuni limiti da tempo».
Riorganizzazione fantasma
Secondo i rappresentanti sindacali della scuola, l’assessorato ha evitato il confronto, «limitandosi ad annunciare che ha richiesto l’interessamento di UniVdA per l’attivazione di un corso di specializzazione per il sostegno nella scuola dell’infanzia. Ci sembra una proposta quanto meno evasiva rispetto alle proporzioni del problema di perdita di posti di lavoro a causa della contrazione demografica. Dopo l’incontro di mercoledì 4 aprile alla presenza del dirigente del personale scolastico, durante il quale ci sono stati comunicati gli organici di diritto per il rossimo anno ascolstico, ci saremmo aspettati un intervento efficace per scongiurare la chiusura delle scuole dell’infanzia e invece niente. La questione, secondo i sindacati, non riguarda soltanto la scuola; «il Governo regionale ha fatto una precisa scelta decidendo di mantenere 74 comuni quali cellule di organizzazione sociale – spiegano i rappresentanti sindacali – non si tratta più ‘solo’ di un problema che riguarda l’occupazione, ma la questione è di portata politica, sociale e culturale».
Le organizzazioni scolastiche hanno indetto un’assemblea sindacale che si terrà mercoledì 11 aprile a Saint-Vincent.
La replica dell’assessora
«Il tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali, assessore e presidente della Regione è attivo da oltre due mesi – spiega l’assessora all’Istruzione Emily Rini – con l’obiettivo prioritario di analizzare la situazione del settore scolastico e fornire risposte al mondo della scuola. Non ci sono stati tagli al bilancio dell’istruzione, ma anzi un incremento di risorse. Quanto al calo dei posti nell’organico della scuola, esso è conseguenza diretta del calo demografico che si è già verificato alcuni anni fa a Oyace e Valgrisenche, per esempio.
I criteri di definizione del numero dei docenti da assegnare alle istituzioni scolastiche sono la conseguenza del numero degli iscritti e sono quelli vigenti da anni (minimo 10 alunni che diventano 5 per le scuole di montagna). Questi termini non possono essere derogati, andremmo contro la legge. Fanno eccezione le scuole di Valgrisenche e di Valsavarenche che saranno attivate in organico di fatto perchè si tratta di scuola situate in zone montane con significative difficoltà di collegamento a sedi più vicine ed è perciò sufficiente che siano iscritti tre bambini».
Il servizio e maggiori dettagli su Week-end in edicola e nei supermercati, disponibile gratuitamente domani, sabato 7 aprile.
Nella foto d’archivio, alcuni bambini della scuola dell’infanzia impegnati in un laboratorio sull’alimentazione promosso dal Celva.
(cinzia timpano)