Carcere di Brissogne: situazione sconfortante
Carenza di progettualità, edificio in stato critico, assenza del Direttore e del Comandante della Polizia penitenziaria sono le maggiori criticità
«Se fossi un attore, alzerei bandiera bianca». Così ha esordito Enrico Formento Dojot, Garante dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, nella presentazione dei dati relativi alla Casa Circondariale di Brissogne del 2017. «Purtroppo, il quadro d’insieme della situazione del carcere valdostano non si discosta rispetto a quello dell’anno precedente, anzi: è in atto un pericoloso peggioramento. Carenza di progettualità, assenza del Direttore e del Comandante della Polizia penitenziaria, edificio in condizioni di criticità: ne esce un quadro sconfortante. Il Garante si sente spesso vox clamans in deserto, posto che tali problematiche, portate all’attenzione degli organi competenti, restano sostanzialmente senza soluzione.»
La capienza regolamentare è di 181 unità, mentre la popolazione carceraria effettiva al 31 dicembre 2017 era di 196 unità (ad oggi 199), di cui 79 detenuti italiani (1/3) e 117 stranieri (2/3).Sono 37 i lavoranti alle dipendenze dell’Istituto e 6 i lavoranti non alle dipendenze dell’Istituto.
«È tornato ad aumentare il numero dei detenuti ospitati a Brissogne. Pare che gli effetti, molto significativi, degli interventi normativi adottati negli anni 2013-2014, definiti “svuota carceri”, stiano scemando – ha precisato Formento Dojot -. Non vorrei che, a piccoli passi, si manifestasse nuovamente lo spettro del fenomeno del sovraffollamento, che pensavo scongiurato.»
Nel 2017, l’Ufficio preposto ha trattato 138 casi, di cui 131 definiti nell’anno.
«Si tratta di casi strettamente connessi alla condizione di restrizione della libertà personale, – ha commentato il Garante, – quindi attinenti al rapporto con il carcere, quali le condizioni dell’Istituto e della detenzione, i rapporti con il personale dell’Istituto, il rispetto del regolamento interno della Casa circondariale, il vitto, il sopravvitto, i colloqui, la corrispondenza, le visite, casi ricompresi in varie aree tematiche quali: l’organizzazione (61 casi), il diritto alla salute (30 casi) o l’ordinamento (28 casi), area tematica quest’ultima che riguarda materie quali i rapporti istituzionali e, trattate anche a livello di collaborazione interistituzionale, giurisdizione, trasferimenti, danni nonché ordine e sicurezza pubblica.»
(na.bl.)