Potere al Popolo corre solo alle Regionali
Dopo settimane di «difficili trattative» sembrava che la coalizione fosse fatta, e invece Potere al Popolo ha deciso di correre da solo per le Regionali. Niente lista insieme a Risposta Civica e il gruppo «diciotto».
Lo hanno deciso ieri sera, martedì 27 marzo, durante un’assemblea a cui hanno partecipato una cinquantina di sostenitori. Per quanto il programma «potesse definirsi all’80% in comune, le visioni su quello che deve fare la sinistra sono diverse», commenta Francesco Rappazzo, il candidato di Pap alla Camera nelle scorse elezioni Politiche.
Una delle richieste di Risposta Civica per creare la coalizione insieme a PaP, era quella di essere capofila e di inserire l’aggettivo «Civico» nel nome della lista.
Coerenza propositiva
«Con un’assemblea democratica i sostenitori di Potere al Popolo hanno deciso di tentare una strada di coerenza propositiva tutta propria – commenta Rappazzo – la maggioranza ha deciso così, andremo avanti col nostro progetto e il nostro simbolo. Al di là delle elezioni quello che ci interessa è ricominciare le attività politiche sul territorio. La sensibilità comune è di tornare a occuparsi direttamente dei problemi della società».
Tutto è ancora da ufficializzare, i nomi per la lista di Pap ci sono ma adesso i sostenitori dovranno raccogliere dalle 1000 alle 1200 firme entro il 14 aprile per potersi presentare alle Regionali del 20 maggio.
Risposta Civica: se ne assumano la responsabilità
Risposta Civica deve ora rivedere tutto: «Noi avevamo scommesso su un rapporto con Potere al Popolo – commenta Fabio Protasoni -, loro hanno fatto una scelta diversa e se ne assumono la responsabilità. Ora rifletteremo e vedremo come comportarci, la sostanza non cambia, offriremo persone e programmi che saranno all’altezza per risollevare la Valle d’Aosta dal pozzo in cui è finita».
L’appello a Potere al Popolo: riallacciate il dialogo
Apprendiamo con stupore della scelta di Potere al Popolo di correre da solo alle regionali. La Valle d’Aosta si rivela ogni giorno di più, anche agli occhi di chi finora ha preferito non vedere, un cumulo di macerie, finanziarie, economiche, morali, sociali e culturali; gli autonomisti sono in rotta libera, schiacciati dalle inchieste e incapaci di gestire, a livello amministrativo, le conseguenze dei loro stessi errori, le destre e il più becero populismo sfondano da ogni parte (e l’Uv ci metterà tre secondi a farsi alleata la Lega, dopo le elezioni, condividendone percorsi e deliri ideologici).E la sinistra cosa fa? Si presenta divisa ad un appuntamento così importante? Non è tempo di contarsi, è tempo di gettare ponti, di ricostruire un fronte che abbia come obiettivo non la mera protesta ma il cambiamento vero, basato su un programma condiviso. E’ tempo di cambiare approccio, di unire le persone che in questi anni hanno camminato divise, pur avendo valori e obiettivi di fondo molto simili tra loro. È fondamentale che nel prossimo consiglio regionale siano rappresentate le istanze della solidarietà, della giustizia sociale, dell’ambiente, della parità di genere. E solo attraverso una proposta unitaria si può garantire questo risultato. Invitiamo pertanto Potere al Popolo a riallacciare il dialogo con Risposta Civica e gli altri pezzi di società civile che in questi giorni stanno cercando, con pazienza, di costruire quel fronte unito di cui abbiamo assolutamente bisogno.
Daria Pulz, Jeanne Cheillon, Carola Carpinello, Sauro Salvatorelli, Viviana Rosi, Erik Rosset, Meri Serchinic, Nives Paroli, Claudio Latella, Elio Cheney, Michelina Cottone, Lucia Bertorello, Francesca Schiavon.
(sa.se.)