Forti boati: due jet intercettano volo di linea
I rumori erano stati sentiti in tutto il nord Italia intorno alle 11.20: alla base l'intervento di due Eurofighter che hanno infranto il muro del suono per intercettare un volo Air France sopra la Valle d'Aosta
L’intervento di due jet per intercettare un aereo di linea che ha aveva invaso lo spazio aereo italiano. Questa la probabile causa dei due forti boati sentiti in maniera molto nitida intorno alle 11.20 in Valle d’Aosta, ma anche in gran parte del nord Italia.
Panico
Terremoto? Esplosione? Il rumore, in un primo momento, aveva fatto sussultare e impaurire numerose persone, che si sono riversate sui social (alcune anche per strada in alcuni centri del nord Italia) alla ricerca di una spiegazione.
Boom sonico
Questa è stata fornita poco dopo dall’Aeronautica militare, che ha confermato una delle ipotesi parse più plausibili. Il botto, infatti, è stato provocato da due caccia intercettori (Eurofighter), che hanno causato un “boom sonico”, infrangendo la barriera del suono (a causa della manovra di decollo rapido) nella zona sopra i cieli di Malpensa.
Il volo intercettato
Secondo le ricostruzioni dell’Aeronautica, i due aerei sarebbero decollati dall’aeroporto di Istrana (Treviso) per intercettare un volo AirFrance (AF671), decollato dall’isola di Réunion alla volta dell’aeroporto di Parigi Orly. Il velivolo sarebbe poi entrato nello spazio aereo italiano senza identificarsi, avendo perso il collegamento con gli enti del traffico aereo. Proprio per questo motivo sarebbe scattata la manovra “scramble” (inseguimento) da parte dei due jet, che hanno raggiunto il volo di linea proprio sopra Aosta; qui il collegamento sarebbe stato ripristinato, permettendo ai due caccia di fare rientro alla base.
Air France: «Manovra richiesta»
Nel pomeriggio sono arrivate le spiegazioni anche da parte di Air France, che ha confermato il «problema di comunicazione radio» di un suo velivolo che stava sorvolando la nostra Regione e l’intervento di due caccia italiani. La strana manovra circolare proprio sulla Valle d’Aosta sarebbe, invece, «una normale manovra di verifica di sicurezza richiesta dalle autorità italiane». (ANSA).
(al.bi.)