Donna dell’Anno, le finaliste incontrano gli studenti valdostani
Tratta delle donne e violenza al centro della ventesima edizione del del Premio internazionale “La Donna dell’anno“, le cui tre finaliste, insieme alla vincitrice del Premio Soroptimist, hanno incontrato questa mattina, lunedì 12 marzo, ad Aosta gli studenti dell’Istituto Tecnico e Professionale Regionale “Corrado Gex” e del Liceo Artistico e nel pomeriggio i giornalisti. Domani mattina sarà la volta degli studenti dell’Istituzione Scolastica di Istruzione Liceale Tecnica e Professionale di Verrès: l’appuntamento è alle ore 8.50 al Salone Bonomi.
Waris Dirie, Margarita Meira e Isoke Aikpitanyi e la vincitrice del Premio Soroptimist, Rosa Pepe, mercoledì 14 marzo alle 21 saranno premiate a Saint-Vincent al centro congressi del Grand Hotel Billia.
Il tema della ventesima edizione
“Diciamo no alla violenza in ogni sua forma di manifestazione” è il tema centrale di questa ventesima edizione del Premio, nato con l’intento di valorizzare il ruolo delle donne nella società, nella cultura, nel mondo del lavoro, nella politica, nella comunicazione, nelle arti e nello spettacolo, quest’anno si propone di contribuire a far sì che forte si faccia la voce di chi difende nel mondo le donne maltrattate, violentate, umiliate, perseguitate, private di ogni diritto fondamentale sino a quello più sacro della vita.Il Premio è finalizzato a sostenere le attività che hanno determinato la nomina a finaliste: il Premio “La Donna dell’Anno” ammonta a 20 mila euro; il riconoscimento “Popolarità”, del valore di 15 mila euro, sarà dato alla finalista più votata dal pubblico tramite il sito internet del Consiglio regionale; alla terza finalista verranno assegnati 10 mila euro.
Chi sono le tre finaliste
Waris Dirie, modella somala naturalizzata austriaca dopo essere fuggita attraversando il deserto da sola a 13 anni, porta avanti un’incessante battaglia contro le mutilazioni genitali femminili e per i diritti delle donne, in modo che ognuna possa ritrovare la speranza e condurre una vita dignitosa e autodeterminata. Margarita Meira, in seguito ad uno dei dolori più grandi – la perdita della figlia vittima della tratta di esseri umani in Argentina -, ha creato, insieme con altre mamme, un’Associazione per lottare contro lo sfruttamento sessuale, offrire sostegno legale e svolgere attività di investigazione per ritrovare le ragazze, che lei stessa accoglie nella sua casa. Isoke Aikpitanyi, rischiando la vita, è riuscita a liberarsi dallo sfruttamento di chi dalla Nigeria l’aveva portata in Italia facendole inseguire un sogno per poi invece costringerla a prostituirsi. Da allora ha deciso di aiutare le ragazze che hanno seguito la sua stessa sorte, assicurando una via di uscita a migliaia di donne nigeriane vittime della tratta.
Il Premio Soroptimist Valle d’Aosta
Il Soroptimist International Club Valle d’Aosta ha attribuito il proprio riconoscimento di 2mila 500 euro a Rosa Pepe, avvocato campano che da anni opera a sostegno delle donne vittime di violenza, fornendo loro non solo supporto legale e psicologico, ma realizzando un progetto lavorativo volto alla loro piena riabilitazione sociale ed economica.
Protagoniste emozionate
«E’ molto bello essere qui – ha detto la modella Waris Dirie – per me che da 34 anni mi occupo dei diritti delle donne». Margarita Meira ha poi raccontato delle minacce ricevute: «Hanno cercato di impedirmi di partecipare a quest’evento, chi gestisce la tratta delle ragazze e alti funzionari dello Stato spesso hanno dei rapporti, questa è la prima volta che un governo mi riceve». Isoke Aikpitanyi non sio considera una eroina, ma dice di essere « una donna che continua a lottare contro la violenza. Si può uscire dalla tratta delle donne, spesso poco più che bambine, che a volte spariscono, diventano carne da macello e finiscono invischiate nel traffico di organi».
(re.newsvda.it)