Aosta: bilancio approvato, pochi numeri e tanta politica
Salgono i fondi per gli investimenti (4.4 milioni) in un documento definito «ottimo» dall'assessore alle Finanze; la minoranza critica, ma non fa le pulci
Tante linee di indirizzo politico ma nessuna cifra nel dettaglio. È stato confermato oggi quanto già approvato durante i lavori della IV commissione della scorsa settimana: il bilancio previsionale per il prossimo triennio del Comune di Aosta, che è stato nuovamente definito «ottimo» dall’assessore alle Finanze e Sport Carlo Marzi, e solo timidamente criticato nella sua sostanza dalla minoranza.
Il documento finanziario è passato con i 18 sì della maggioranza e 9 contrari della minoranza, mentre il consigliere UV Vincenzo Caminiti – che nella mattinata dei lavori consiliari ha ricordato alla sua stessa maggioranza «che i movimenti dei 4 consiglieri Lega e 5 Stelle alle elezioni politiche di domenica hanno preso più voti dei partiti di tutti e 25 i politici in aula» -, risulta assente per la votazione del documento per il terzo anno consecutivo.
Il punto a metà mandato
Un bilancio che come già annunciato è fatto di una spesa corrente da 59 milioni e 4 e mezzo per gli investimenti, su cui nessuno ha chiesto conto nel dettaglio. Il sindaco Fulvio Centoz approfitta per fare il punto su quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare: munito di slide ripercorre le tappe fondamentali di un Documento strategico definito dalla consigliera Alpe Giuliana Lamastra «poco concreto, fiabesco e orientato verso i sogni più che alla realtà». Per Centoz però la «la riorganizzazione della macchina amministrativa e la predisposizione del piano strategico per Aosta ci permetteranno di dare gambe a quanto previsto nelle nostre linee di indirizzo condivise e di provare a spendere in maniera efficace i soldi del bando periferie».
Il 75% di disponibilità in meno dal 2010
Qualche numero lo dà Marzi, andando a rispolverare i bilanci passati – «basti ricordare che nella Giunta Giordano c’erano 8 milioni per gli investimenti e in quella Grimod 22» – e sottolineando che «malgrado difficoltà in cui ci si è trovati a governare si è mantenuta la tassazione al minimo possibile e sono stati garantiti gli stessi servizi».
Le critiche al Documento programmatico
Se sui numeri la minoranza ha poco da dire, tanto è quello che si contesta sul Documento Unico di Programmazione. A fare un lungo resoconto di quanto non va è il consigliere Alpe Gianpaolo Fedi: «I conti saranno in ordine ma rischiamo di perdere i fondi per la ciclabile, l’area megalitica giace senza visitatori ma ci interessiamo al suo parcheggio, niente passaggio da tassa tariffa sulla Tari, Aosta città dello sport non ha avuto conseguenze apprezzabili, non approviamo mozioni antifasciste, facciamo parziale dietrofront sull’azzardopatia perché si è in campagna elettorale, abbiamo monumenti di rilevanza ma puntiamo su Art & Ciocc e le serate rossonere». Duro anche il consigliere Lega Andrea Manfrin, secondo cui «degrado e microcriminalità la fanno da padrona, in una città in cui non si riesce nemmeno a gestire il servizio di sgombero neve». Per Etienne Andrione (Gmm) le linee strategiche «mostrano solo un ottimismo di maniera e il futuro piano strategico che si sta imbastendo rientra nel tentativo di acquisire consenso nel prossimo ciclo elettorale».
Critiche anche nella maggioranza
Ma le critiche arrivano anche dalla stessa maggioranza, col Gruppo misto che vota il bilancio «ma con qualche riserva dal punto di vista politico. Per Luca Girasole infatti «amministrativamente è tutto ok, ma alcune questioni non possono più essere procrastinate» ed è necessario «riconquistare la fiducia e la compattezza che queste elezioni hanno dimostrato essersi sgretolata».
(sa.se.)