Consiglio Valle: l’Opposizione chiede chiarezza e trasparenza
Chiarezza e trasparenza. Lo chiedono le forze di opposizione in Consiglio regionale. «Vogliamo che sia fatta chiarezza sulle iniziative che trattano i rapporti finanziari fra Stato e Regione e trasparenza per esempio sulle nomine di dirigenti», hanno detto le minoranze del consiglio Valle questa mattina, martedì 27 febbraio, nel corso di una conferenza stampa, esprimendo «forte preoccupazione per la situazione finanziaria della Regione e per la scarsa trasparenza che aleggia sulle trattative con lo Stato per dirimere la questione».
I gruppi Alpe, Area Civica – Stella Alpina – Mouv e il consigliere Elso Gerandin, hanno annunciato le iniziative che porteranno nel prossimo Consiglio del 7 e 8 marzo. Di fatto, si tornerà a parlare di soldi, dei 99 milioni congelati per allineare il bilancio della Regione a quello dello Stato: «Abbiamo appreso che ci sarebbe la volontà reciproca di arrivare a definire la situazione – spiega Pierluigi Marquis (SA) -, crediamo però che il tempo stringa: con le elezioni al 4 marzo il governo Gentiloni non ha più lo spazio per dirimere la questione». Al momento «non abbiamo nessun atto che faccia chiarezza sulle trattative in corso, e vogliamo che siano coinvolti anche gli organismi regionali, le commissioni e i tavoli tecnici. Dal 2009 al 2016 la Valle d’Aosta ha perso a bilancio regionale il 22% delle entrate in relazione ai contributi che dobbiamo versare allo Stato, dobbiamo gestire in maniera più strutturata questo rapporto».
Attacco a Lanièce
«Siamo stupefatti dalle dichiarazioni fatte dal senatore Lanièce sul rientro di 800 milioni di euro – commenta Albert Chatrian (Alpe) -. Secondo lui sarebbero soldi recuperati in 5 anni: non è vero, si tratta di soldi che lo Stato ci doveva, soldi nostri che per di più sono stati diluiti». Un vanto di troppo secondo Chatrian, che rincara la dose: «Crea imbarazzo che Lanièce, votando la finanziaria statale, sia diventato uno degli attori principali di proroga e conferma dell’estensione del contributo regionale al 2020; fatto che va inoltre in contrasto con la sentenza del Tar del 2015 che stabiliva la cessazione del contributo quest’anno».
Più trasparenza
Per Elso Gerandin «le informazioni che arrivano dalla Giunta sono sempre più vaghe e diluite. Si tratta ormai di atti di ordinaria amministrazione perché non ci sono soldi per impegnare risorse finanziarie». E malgrado manchino le risorse, «a dicembre sono stati dati 12 milioni in più per i Comuni: da dove hanno preso questi soldi? Manca del tutto la trasparenza, si rischia che per tappare un buco si apra una voragine ed è sintomatico che non si voglia far sapere da dove le risorse vengono spostate».
La minoranza chiederà «se il governo regionale ritiene di aver rispettato l’iter e i requisiti di trasparenza e di pari opportunità», in relazione alla delibera 1577 del 2017. Non si fanno nomi, ma di fatto l’interrogazione si riferisce alla nomina di Alessia Favre a dirigente della struttura “Promozione della qualità, supporto alle imprese” dell’assessorato all’Agricoltura.
Sanità
A esprimere forte preoccupazione sulla Sanità valdostana è Claudio Restano, secondo cui il commissariamento dell’Usl Valle d’Aosta «avviene a seguito di una serie di ripetuti errori nel tempo». Restano si dimostra molto perplesso anche sulla recente nomina del commissario Angelo Pescarmona: «Non c’è affiatamento fra il commissario e il resto delle direzioni strategiche, e soprattutto il nuovo commissario non conosce la nostra realtà. È palese che a un dirigente di questo livello, che non conosce la struttura sanitaria valdostana, ci voglia del tempo prima di calarsi totalmente nelle problematiche che caratterizzano la nostra sanità». Tutto quello che rimane da sperare è «che non peschino soldi dalla Sanità, perché la macchina sanitaria necessita di 240 milioni di euro per funzionare a regime, non di meno».
(sara sergi)