Autonomie, l’evoluzione delle speciali
L’evoluzione delle autonomie regionali speciali. Dodici giuristi a confronto a palazzo regionale oggi, lunedì 26 febbraio, in occasione del 70° anniversario dello Statuto della Valle d’Aosta.
Dopo le celebrazioni di ieri a Verrès, è tempo per approfondimenti e riflessioni: come superare le diffuse convinzioni secondo cui le autonomie speciali sono “reliquie del passato”, fonti di complicazioni legislative e minacce all’unità statale?
A cercare una risposta per queste e molte altre domande sul ruolo delle autonomie nel quadro normativo europeo sono 12 giuristi, nel convegno internazionale “Autonomie (s) en mouvement, l’evoluzione delle autonomie regionali speciali” di lunedì 26 febbraio, tenutosi nel Palazzo Regionale.
Il senatore Cesare Dujany
«L’autonomia non è solo un’eredità, è un patrimonio da meritare quotidianamente – commenta l’ex senatore e presidente dell’Istituto storico della Resistenza Cesare Dujany -, tenere vivo il dibattito è più che mai essenziale in questa epoca di transizione economica, sociale e istituzionale».
Il presidente della Regione
Occorre dunque riflettere su un’autonomia che deve, secondo il presidente della Regione Laurent Viérin, «continuare a dare un messaggio fondamentale di integrazione, perché non sono i numeri a creare la nostra identità, ma tutti coloro che si riconoscono nella nostra comunità e hanno saputo sposare e amare i nostri valori. La nostra autonomia ha bisogno di un’anima e l’anima è l’identità del nostro popolo, un popolo fatto di persone: non solo quelle nate qui ma anche quelle che hanno scelto di essere valdostani nella pienezza della sua accezione».
Il presidente del Consiglio
L’autonomia deve essere «consapevole e vigile delle proprie responsabilità e della necessità elementare di veder rispettati i propri valori, perché oggi più che mai n un clima di ostilità nei confronti dei sistemi di rappresentanza federalista e territoriale, abbiamo bisogno delle sinergie tra comunità simili per territorio, cultura, lingua e sistemi istituzionale», commenta il presidente del Consiglio regionale, Joel Farcoz.
Gli ospiti
A introdurre e presiedere il convegno è Valerio Onida, professore emerito di Diritto costituzionale e presidente emerito di della Corte costituzionale. Durante la mattinata sono intervenuti il professore di Diritto pubblico comparato dell’Università della Calabria Roberto Louvin; il presidente dell’Assemblée de Corse, Jean-Guy Talamoni; il professore di Diritto costituzionale all’Università Rovira et Virgili di Barcellona, Jordi Barrat Esteve; Michele Vellano, professore di Diritto internazionale all’Università della Valle d’Aosta e Paolo Carrozza, professore di Diritto pubblico comparato della Scuola superiore sant’Anna di Pisa.
La sessione pomeridiana sarà introdotta da Roberto Toniatti, professore di Diritto costituzionale all’Università di Trento. Interverranno Elena d’Orlando, professoressa di Diritto pubblico all’Università di Udine; Esther Happacher, professoressa di Diritto costituzionale italiano all’Università di Innsbruck; Gianmario Demuro, professore di Diritto costituzionale dell’Università di Cagliari; il consigliere della Sezione di controllo di Trento della Corte dei conti, Gianfranco Postal e Massimo Carli, professore di Diritto costituzionale all’Università di Firenze.
(sara sergi)