Un pensiero positivo al giorno
Un pensiero positivo al giorno
(Un’altra rubrica della dottoressa Rossana Raso)
«Mai una gioia», «sei sempre la solita! Non ne fai mai una giusta», «sono un completo fallimento». Tutte espressioni generalizzanti ed immerse nel pensiero negativo. Spesso non facciamo nemmeno caso a quanto le comunicazioni di questo genere condizionino la nostra vita di tutti i giorni e le nostre relazioni. Probabilmente una certa dose di propensione a notare, sottolineare e ricordare il negativo può essere evolutivamente giustificata come caratteristica che in svariate occasioni ci ha permesso di evitare il pericolo, la sofferenza e di spingerci verso una maggiore sicurezza. Le attribuzioni negative però rischiano di diventare totalizzanti e di ricoprire tutto. Se ci riflettiamo, è molto più semplice per noi focalizzare ciò che non vada rispetto a ciò che invece funziona bene. Ovviamente si tratta di una caratteristica che si adegua allo stile caratteriale di ognuno e può risultare più spiccata e sviluppata in alcuni ed ammorbidita o quasi assente in altri, non siamo tutti uguali fortunatamente. Non parlo di ottimismo e pessimismo, ma di una sfumatura diversa. È più immediato e più facile notare le mancanze altrui rispetto ai meriti. Rimane più impresso, acquisisce maggiore peso ed attira maggiormente l’attenzione. La buona azione, per quanto apprezzata ed incoraggiata, tende tuttavia ad essere dimenticata prima, assimilata al routinario o godere quasi di meno spessore. Fare più caso agli avvenimenti o alle azioni negative non riguarda soltanto l’esterno. Può infatti tradursi in un non riconoscersi i propri meriti o ciò che di buono si fa in prima persona, alimentando una bassa autostima o una tendenza a vedere il lato peggiore delle cose. Non ci rendiamo molto conto invece dell’importanza che il positivo potrebbe rivestire nella nostra vita. Constatare ciò che di buono ci circonda, ha un potere ristrutturante. L’umore può esserne pesantemente influenzato. Focalizzare ogni giorno qualcosa di importante che abbiamo fatto o ricevuto può rappresentare una potente spinta positiva. Non soltanto nella nostra vita individuale, ma soprattutto in quella relazionale. Non è la ricetta risolutiva di tutti i mali, ma permette alla nostra mente di ampliare l’orizzonte abituale. L’ambito in cui il negativo spicca maggiormente ed ha una valenza distruttiva è quello di coppia. Quanti aspetti o comportamenti che non approviamo additiamo nell’altro ed ignoriamo invece quelli da apprezzare. Nelle situazioni di crisi soprattutto, sprechiamo energie a sottolineare ciò che non va e a muovere rimproveri. Un esercizio utile invece, è soffermarsi maggiormente sugli aspetti positivi, sui gesti di altruismo. E pronunciare più spesso una parola decisamente sottoutilizzata: “grazie”. Riconoscere ciò che di buono le persone fanno le une per le altre o per sé stesse è un toccasana per le relazioni di ogni genere. Accogliere le piccole luci nell’ombra, spezza la spirale distruttiva ed introduce appigli costruttivi da cui ripartire. (www.psicologaaosta.com)