Giorno del ricordo: le riflessioni sul viaggio a Trieste e Gorizia
Quaranta studenti delle scuole superiori valdostane hanno affrontato un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema dei massacri delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata
Si è conclusa l’esperienza dei quaranta studenti delle scuole superiori valdostane che, in occasione del Giorno del Ricordo, hanno effettuato un viaggio di studio a Trieste e Gorizia dall’8 al 10 febbraio 2018.
Accompagnati dai rispettivi insegnanti, le ragazze e i ragazzi hanno rappresentato il Liceo scientifico e linguistico Bérard di Aosta, l’Istituzione scolastica di istruzione liceale, tecnica e professionale di Verrès, l’Istituto tecnico e professionale Corrado Gex di Aosta e l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato Don Bosco di Châtillon. Glia alunni hanno affrontato un percorso di sensibilizzazione e approfondimento sul tema dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, con la visita alla Foiba di Basovizza e al Campo profughi di Padriciano, oltre che sulla conoscenza degli eventi legati alle due guerre mondiali, con la visita alla Risiera di San Sabba, a Redipuglia, alle trincee e alla Dolina dei Bersaglieri.
Le testimonianze
«Durante questi giorni ciò che ci ha colpito maggiormente è stato pensare a quante persone siano morte, indipendentemente da età, sesso e provenienza. Inoltre, è incredibile pensare che anche i nostri parenti più vicini hanno vissuto e assistito alle tragedie delle due Guerre Mondiali. Grazie a questa esperienza abbiamo osservato quello che generalmente si studia sui libri, in particolar modo approfondendo l’argomento delle foibe che è stato tenuto nascosto per molto tempo agli occhi della gente, obbligando coloro che erano a conoscenza a mantenere il silenzio». (Valentina Morrone e Veronica Torchia – 5a ITPR Corrado Gex)
«La parte umana di questo viaggio è stato ciò che ho apprezzato di più; a partire dalla guida, Susanna, che ha saputo trasmetterci concetti e informazioni che evidentemente aveva a cuore. È sempre prezioso poter usufruire di questi progetti unici che ci aprono gli occhi su spezzoni della storia italiana nella guerra che i libri di storia non trattano con il dovuto riguardo. Tra tutti Romano, un’altra guida, mi ha colpito con la sua spontaneità e la sua simpatia, coinvolgendomi emotivamente nel dramma dell’esodo istriano e delle foibe. Tengo a citare le parole di Romano che col cuore in mano ci ha detto: “Io non sono fascista, non sono comunista, sono Italiano”. Credo che in questo periodo di spersonalizzazione e di perdita dell’identità nazionale queste siano parole iperboliche che rendono evidente un sentimento di rabbia e tristezza di chi vorrebbe essere riconosciuto Italiano e non ne ha la possibilità». (Alessandro Collura – 5a Liceo scientifico Bérard)
«È stata un’esperienza interessante dal punto di vista culturale, che ci ha fatto riflettere molto, soprattutto sulla lunga storia di sofferenza delle popolazioni istriano-dalmate a lungo inconsiderate dalla storia dello Stato italiano. Ci siamo ritrovati perciò a conoscere in maniera approfondita e toccante queste vicende di ingiustizia e oppressione che per troppo tempo non hanno avuto lo spazio che meritavano nei libri di storia, con cui noi studenti dobbiamo avere a che fare ogni giorno». (Henri Vacquin – 5a ISILTeP di Verrès)
«La storia è il prezzo che abbiamo pagato per ignorare i disonori dell’uomo?» (Omar Dialley, Arnaud Perruquet, Jiang Yu, Joël Brunet 5a IPIA Don Bosco di Châtillon)
Le altre testimonianze le potrete leggere sul free press di Gazzetta, WeekEnd, in edicola sabtao 17 febbraio.
(foto: gli studenti al Sacrario Redipuglia)