I docenti della Scuola Einaudi di Aosta dicono NO alla rimodulazione delle adaptations
Anche i docenti della Scuola Einaudi di Aosta dicono «no» alla rimodulazione delle “Adaptations”.
Il Collegio docenti della scuola secondaria di primo grado si è riunito il 17 gennaio e ha, appunto, espresso all’unanimità parere contrario. Per gli stessi, «la proposta non fa che spostare il problema su altre discipline o ridurre il monte ore senzarisolvere le criticità che i docenti hanno più volte evidenziato.In molte occasioni e più sedi, con numerosi scritti, sono stati sottolineati:- lo svilimento e la riduzione dei contenuti disciplinari e dunque l’impoverimento delleconoscenze e un non adeguato sviluppo delle abilità di argomentazione e metacognizione;- l’ostacolo alla didattica inclusiva per gli alunni con certificazione DSA, BES e PEI; – la riduzione delle ore da dedicare ai progetti interdisciplinari, la quasi totale soppressionedelle attività di recupero/potenziamento, nonché di quelle relative all’informatica e allecompetenze digitali;- la ricaduta assai poco significativa sull’acquisizione di una maggior padronanza delfrancese e dell’inglese».
Proposta offensiva
«La proposta di rimodulazione – sostengono i docenti – offende la professionalità e la serietà degli insegnanti che, per l’ennesima volta, non sono stati preventivamente consultati in quanto esperti. Inoltre, modificare in corso d’anno l’orario scolastico già vincolato in origine dalleAdaptations e riprogettare il percorso didattico crea numerosi problemi all’organizzazionedella scuola e non è coerente con quanto presentato alle famiglie. In definitiva i docenti ritengono che i minimi benefici di potenziamento linguistico portatidalle Adaptations non giustificano gli enormi problemi organizzativi e le ricadute negativenegli apprendimenti.Alla luce di ciò gli insegnanti sono sconcertati per quanto proposto, rifiutano larimodulazione, ribadiscono la richiesta di interrompere la sperimentazione che porterannoloro malgrado avanti, come indicato dalla Sovrintendenza ad inizio anno scolastico, nonper convinzione, ma solo per dovere. Si chiede nuovamente di tornare ai precedentiprogetti bi-plurilingui».
(re.newsvda.it)