Carabinieri Aosta: reati in calo in alta Valle
Nel bilancio di fine anno il Comandante Danilo D'Angelo traccia un bilancio «positivo», con una diminuzione anche dei reati predatori e invita «tutti a denunciare tempestivamente»
Un calo dei delitti denunciati, una diminuzione reati predatori e una pressante attività sul territorio, con la richiesta di una sempre maggiore collaborazione da parte dei cittadini.
Questo, in estrema sintesi il bilancio 2017 della Compagnia carabinieri di Aosta, che sotto la guida del Comandante Danilo D’Angelo e con le due aliquote operativa e radiomobile, tiene sotto controllo 36 comuni, grazie anche alle stazioni territoriali di Aosta, Valpelline, Etroubles, Saint-Pierre, Cogne, Morgex, La Thuile e Courmayeur.
Calano le denunce
Entra nei dettagli il Capitano D’Angelo, parlando di 1329 delitti denunciati nel 2017, rispetto ai 1455 del 2016; di questi «in 286 casi è stato scoperto l’autore – spiega il Comandante della compagnia aostana –, un dato superiore alla media nazionale, che si completa con 326 denunce e 29 arresti».
Calano i reati predatori: -20%
Il dato che balza agli occhi, però, riguarda «la drastica riduzione dei reati predatori», aspetto che «ci fa molto piacere, visto che i furti sono passati da 718 a 613, in un trend positivo dopo il calo dello scorso anno» ricorda ancora D’Angelo, che sottolinea in particolare la costanza dei furti in abitazione, cui fa da contraltare una maggiore efficacia nell’azione.
«Il trend è positivo, ma oltretutto siamo riusciti a scoprire molti più casi, arrivando all’arresto di 4 persone e alla denuncia di 37». Calano (-25%) anche i furti sulle auto in sosta «soprattutto tra chi va a correre» e le razzie negli esercizi commerciali, «più diffuse nei grandi supermercati, ma pur sempre in calo del 20%».
Una sola rapina, invece, è avvenuta nel 2017,a Courmayeur, contro le sei registrate nel 2016.
Lotta alla droga
Dati costanti, che parlano di 3 arresti, 7 denunce e 80 segnalazioni di consumatori, riguardano invece la lotta allo spaccio e al consumo di droga. «Preferiamo segnalare un ragazzo che consuma, piuttosto che arrestare un grande spacciatore – rivela il Comandante –, così da salvarlo e da permettergli di uscire da questo tunnel». In totale, sono stati sequestrati 289 piante piante e 400 grammi di marijuana, 25 grammi di cocaina, 1 kg di hashish e «20 mila euro tolti agli spacciatori; dati confortanti, che premiano la nostra attività di contrasto».
Guida in stati di ebbrezza: allarme rientrato?
Se in bassa Valle la guida in stato di ebbrezza sembra essere un fenomeno allarmante, così non è nelle zone di competenza della compagnia aostana, dove i casi «sono stati solo 25 nel 2017 – spiega ancora D’Angelo –, in calo di circa il 20%. Sicuramente è il segnale che le persone fanno più attenzione a mettersi alla guida se hanno bevuto».
Stalking
Rimangono costanti i dati relativi allo stalking e ai maltrattamenti in famiglia. La compagnia aostana, infatti, ha raccolto 7 denunce «per le quali è stato disposto un divieto di avvicinarsi alla persona offesa – commenta il Comandante aostano –; siamo in linea con lo scorso anno».
Insomma, l’attività repressiva «funziona, grazie alla nostra presenza capillare sul territorio – spiega ancora D’Angelo –. Gli arresti per il furto di Cogne e quello della direttrice delle poste di Doues sono la dimostrazione che siamo molto presenti nella vita dei valdostani».
Attività di prevenzione
Se la repressione funziona, il merito è anche dello «sforzo» fatto in materia di prevenzione, tradotto in «6 mila servizi di pattuglia», con un risultato di 23 mila soggetti e 17 mila veicoli controllati. «Un punto di forza sono le conferenze con istituti scolastici, parrocchie, Comuni e centri anziani – azzarda D’Angelo –, sistema che attraverso il racconto di fatti concreti ci consente di prevenire le truffe e di mettere sull’attenti i giovani. Ci presentiamo sempre con i comandanti delle varie stazioni: la gente vede un volto noto e si fida».
«Bisogna denunciare, altrimenti siamo solo notai»
In un anno positivo a livello di dati, il Comandante della Compagnia di Aosta, Danilo D’Angelo vuole comunque lanciare un appello: «Se si vede anche solo una macchina sospetta, bisogna comporre il 112 per permetterci di intervenire con tempestività. Questo è un aspetto fondamentale, perché altrimenti rischiamo di fare solamente i notai. Invece, allertati per tempo, possiamo arrestare i criminali, ma soprattutto restituire la refurtiva ai legittimi proprietari; rintracciarli dopo un mese o anche solo dopo un giorno spesso è inutile».
(alessandro bianchet)