Aosta: ordinanza troppo restrittiva, chiude il Rebel
Dopo l'imposizione della chiusura alle 24, i gestori del locale di via Trottechien alzano bandiera bianca. Il sindaco Fulvio Centoz: «Dispiaciuto, ma era impossibile non prendere provvedimenti»
Fatale è stata l’ordinanza del Sindaco, che ha imposto la chiusura anticipata alle 24. Alza bandiera bianca il Rebel, il famoso locale di via Trottechien, una delle mete di culto della già agonizzante movida aostana, da anni al centro di controversie legate alle numerose proteste degli abitanti della zona.
La proteste
Prima, queste proteste (con tanto di raccolte firme e segnalazioni al governo cittadino, dal settembre 2015) avevano portato i gestori del locale a prendere contromisure: musica spenta a partire dalle 24 e personale di sicurezza fuori dal locale per tenere “a bada” la voglia di chiacchierare e far festa degli avventori. Poi, all’ennesima rimostranza dei vicini, l’ordinanza del sindaco (novembre 2017) a imporre la chiusura a mezzanotte.
Il Rebel cessa l’attività
«Il Rebel cessa l’attività». E’ questa la laconica scritta che campeggia sulla pagina Facebook del locale. «Con immenso dispiacere siamo costretti a comunicarvi la scelta presa, a malincuore – si legge sulla pagina –. L’ordinanza comunale del sindaco che impone la chiusura anticipata ha causato un danno economico notevole che ci ha costretto a prendere l’estrema decisione di chiudere i battenti il 31/12/2017». I gestori del locale chiedono «scusa per non essere riusciti a tenere duro, ma le condizioni sono diventate davvero difficili e ci dispiace per il poco preavviso, ma d’altronde anche noi di preavviso, da parte del comune, non ne abbiamo avuto e dunque abbiamo dovuto decidere in brevissimo tempo».
I giovani imprenditori ricordano di aver «investito tempo e forze per trovare un compromesso che accontentasse noi, il vicinato e il comune ma la nostra disponibilità non è stata sufficiente. Speriamo che col tempo la nostra città si evolva e diventi un posto più “giovane”, noi nel nostro piccolo ci abbiamo provato» e si concedono un ringraziamento a chi «ci ha supportato e incoraggiato in quest’ultimo periodo, tutti i clienti che ci hanno offerto amicizia, regalato sorrisi, risate e momenti ignoranti. Grazie a voi che avete reso il Rebel un ambiente “speciale” per molti diventato una seconda casa». Casa che venerdì 29 dicembre offrirà, quindi, l’ultima serata.
La replica del sindaco
La replica del primo cittadino Fulvio Centoz arriva a stretto giro di posta e sempre su Facebook, in particolare dal profilo Fulvio Centoz sindaco, dove viene riportato uno stralcio delle rilevazioni Arpa (dal 15 al 17 settembre 2017), che «nell’appartamento oggetto dei rilievi» aveva trovato «la valutazione del livello differenziale notturno misurato a finestre chiuse che varia da 22.1 a 25.1 ± 1.2 dB. Ci si trova dunque in presenza di un nettissimo superamento del limite fissato dalla normativa vigente in ambiente abitativo». Per questo il sindaco ripercorre le tappe, ricordando di aver ricevuto «segnalazione in data 19.02.2015 e in data 29.05.2015 da una rappresentanza di abitanti della via Trottechien in ordine a schiamazzi notturni e al disturbo della quiete pubblica», risalendo a una prima relazione tecnica dell’Arpa del 27/05/2015.
Da qui il Rebel subì una inibizione a utilizzare «impianti a diffusione sonora dopo le 24». «L’ennesima segnalazione» arrivò il 13.04.2017, ancora da un gruppo di cittadini che «lamentavano continui e rilevanti disturbi di natura acustica presso il locale Rebel, causati dagli schiamazzi all’interno e all’esterno del locale fino alle prime ore del mattino» denunciando «pesantissime conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita stessa degli abitanti della zona». Gli accorgimenti dei titolari del locale furono ritenuti «senza effetto alcuno» dal Tribunale di Aosta e portarono a un’altra rilevazione da parte dell’Arpa, dalla quale uscì che «il rumore supera di 20 volte il limite previsto dalla normativa».
Per questo Fulvio Centoz ritiene «impossibile non prendere dei provvedimenti altrimenti i residenti della zona interessata avrebbero potuto chiedere i danni al Comune». Il primo cittadino si dichiara «sinceramente dispiaciuto della scelta dei titolari di chiudere definitivamente il locale, ma il Comune di Aosta non può che prendere atto di questa decisione. Forse lo sbaglio è a monte: quella via, stretta e corta, non è adatta a un locale notturno essendo difficile contenere i rumori entro i limiti di legge».
(alessandro bianchet)